Berlino, attivisti per il clima contro il governo egiziano in occasione della conferenza sul clima
Un’alleanza di attivisti che comprende Extinction Rebellion, Fridays for Future, The Left Berlin, LAG Internationals e gruppi di attivisti egiziani per i diritti umani ha indetto una manifestazione a Berlino per il 4 novembre, sotto lo slogan “non c’è giustizia climatica senza libertà civili”. Lo scopo è chiedere una presa di posizione chiara della politica tedesca sulle violazioni dei diritti umani che vengono imputate al governo egiziano, in concomitanza con la 27esima conferenza mondiale sul clima, i cui lavori avranno inizio il 6 novembre a Sharm el Sheikh. I movimenti per i diritti umani di tutto il mondo, dichiarano i movimenti nel loro comunicato congiunto, hanno criticato il generale Abdel Fatah el Sisi, accusando di utilizzare questo evento per distrarre l’attenzione internazionale dalle politiche di repressione, dalla censura del mondo culturale e accademico, dalle azioni violente della polizia e dalla pratica della tortura nel suo Paese, nel quale si stima siano attualmente detenuti circa 60.000 prigionieri politici.
Gli attivisti denunciano la collaborazione fra il governo egiziano e l’agenzia di PR specializzata in greenwashing
El-Sisi, secondo le accuse degli attivisti, intende sfruttare le connotazioni positive della conferenza mondiale sul clima per “proporsi come difensore del continente africano”. In particolare, sempre secondo quanto si legge nel comunicato che annuncia la manifestazione, il governo egiziano si sarebbe avvalso della consulenza di una grande agenzia di PR americana che in passato ha gestito campagne considerate di greenwashing per l’industria del tabacco e, attualmente, per le compagnie petrolifere e del gas: Hill&Knowlton. Anche l’incarico di promozione della conferenza affidato a questa agenzia è oggetto delle critiche degli attivisti.
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Per questi motivi, il movimento per la giustizia climatica ha deciso di esprimere solidarietà con gli attivisti egiziani per i diritti umani sottolineando il collegamento fra crisi climatica e politiche di repressione delle libertà civili. L’interlocutore, in questo caso, non è il governo egiziano, bensì la ministra degli esteri Annalena Baerbock (Verdi) e l’Ambasciatore Egiziano a Berlino Khaled Galal Abdelhamid.
Appello diretto ad Annalena Baerbock
Alla Ministra degli Esteri, gli attivisti chiedono di affrontare, nel corso della conferenza, il tema dei diritti umani in Egitto e di subordinare qualsiasi cooperazione politica o finanziaria con il governo di el-Sisi a condizioni legate al rispetto di tali diritti, come per esempio il rilascio dei prigionieri politici, la revoca delle misure che reprimono le opposizioni e la possibilità per le ONG, i giornalisti e la popolazione civile di avere accesso al dibattito sulle misure di protezione del clima.
La manifestazione di martedì partirà proprio dalla sede del partito dei Verdi, per consegnare una lettera direttamente alla Minsitra Baerbock. Il corteo proseguirà poi fino all’Ambasciata egiziana in Stauffenbergstr. 6-7, dove saranno esposte le foto dei prigionieri politici e verranno lette testimonianze personali e biografie di persone colpite da misure repressive.
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