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Wolfgang Kubicki chiede l’apertura immediata di Nord Stream 2

L’approvvigionamento di gas per l’inverno 2022/2023 è in cima alle preoccupazioni del governo e si può dire che quasi tutte le opzioni siano attualmente sul tavolo. Al centro del problema c’è la dipendenza che, nel corso degli anni, la Germania ha sviluppato dal gas russo e che ha messo in seria difficoltà il Paese, di fronte alla drastica riduzione delle forniture che al momento passano per il gasdotto Nord Stream 1. Il famoso Nord Stream 2, invece, che è stato oggetto di aspre controversie fin dall’inizio della sua progettazione e la cui prevista apertura è stata annullata con l’inizio della guerra in Ucraina, non è più stato preso in considerazione. Ora, il vicepresidente dell’FDP e del Bundestag Wolfgang Kubicki sorprende l’opinione pubblica e i compagni di coalizione con un invito ad aprire il gasdotto il prima possibile.

Kubicki: “Se la Russia ci invia gas attraverso Nord Stream 2, l’industria tedesca è salva. Se non lo fa, non perdiamo nulla”

Secondo quanto dichiarato da Kubicki al Redaktionsnetzwerk Deutschland (RND), infatti, l’avvio del trasporto di gas dalla Russia attraverso Nord Stream 2 contribuirebbe a raggiungere i livelli di stoccaggio necessari per garantire al Paese un inverno al caldo. Se, con l’apertura del gasdotto, la Russia inviasse il gas promesso dal relativo contratto o almeno una parte di esso, sostiene il leader dei liberali, si potrebbe agevolmente salvare l’industria tedesca da una grave crisi e garantire il riscaldamento alla popolazione. Se, invece, il governo russo si rifiutasse di onorare i termini del contratto e non facesse passare il proprio gas attraverso Nord Stream 2, la Germania non avrebbe comunque perso nulla. Kubicki sembra propendere per la prima ipotesi e collega l’interruzione della fornitura del Nord Stream 1 proprio alla mancata apertura del secondo gasdotto (attualmente la Russia fornisce appena il 20% del gas che potrebbe passare attraverso il Nord Stream 1. L’azienda russa Gazprom attribuisce la colpa a problemi tecnici, mentre il governo tedesco ritiene che si tratti di un pretesto per “punire” la Germania).


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“Quando le strutture di stoccaggio del gas saranno piene, potremo chiudere di nuovo Nord Stream 2 – e anche gli altri gasdotti, quando saremo diventati indipendenti. Ma non siamo ancora indipendenti” ha concluso il vicepresidente del Bundestag.

A chi obietta che capitolare sul Nord Stream 2 vorrebbe dire offrire un eccellente strumento di propaganda al presidente russo Vladimir Putin, che farebbe passare questa scelta come un successo russo, Kubicki risponde che ancor più vantaggioso per la propaganda putiniana sarebbe uno scenario in cui la Germania dovesse finire le scorte di gas mentre sta ancora pagando i contratti di fornitura alla Russia.


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Il leader dei liberali è anche a favore del fracking

Il vicepresidente dell’FDP ha anche rincarato la dose, sostenendo la necessità di considerare il fracking come strada verso una maggiore indipendenza energetica. Il fracking, ovvero l’estrazione di gas o petrolio dagli strati rocciosi con l’aiuto di pressione e sostanze chimiche, è una pratica molto discussa e fortemente avversata dagli ambientalisti. In Germania è vietato applicarlo al di fuori delle perforazioni di prova. Secondo Kubicki, questa tecnica potrebbe “contribuire in modo significativo alla sicurezza dell’approvvigionamento in Germania per decenni”.

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