Mahmoud Abbas, dichiarazioni su Palestina e Olocausto a Berlino. Bufera su Scholz
Bufera sul presidente palestinese Mahmoud Abbas e, in seconda battuta, sul cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD), per una frase pronunciata da Abbas durante una conferenza stampa a Berlino, seguita all’incontro fra i due capi di governo. Il presidente ha infatti paragonato le azioni di Israele contro il popolo palestinese all’Olocausto, attirandosi aspre critiche soprattutto per il fatto di essere stato inserito in un discorso che si teneva alla cancelleria tedesca.
“Israele ha commesso 50 massacri in 50 luoghi palestinesi dal 1947 ad oggi. 50 massacri, 50 olocausti”. Queste parole di Abbas hanno scatenato una tempesta di reazioni, soprattutto da parte dell’Unione. Il nuovo ambasciatore tedesco in Israele ed ex portavoce del governo Steffen Seibert ha definito “sbagliata e inaccettabile” l’affermazione di Abbas, mentre il commissario per l’antisemitismo del governo federale Felix Klein l’ha definita una mancanza “di sensibilità nei confronti di noi ospiti tedeschi” e ha aggiunto che Abbas “non rende alcun servizio alle legittime preoccupazioni dei palestinesi”.
What President #Abbas said in Berlin about „50 holocausts“ is wrong and unacceptable. Germany will never stand for any attempt to deny the singular dimension of the crimes of the Holocaust.
— Steffen Seibert (@GerAmbTLV) August 16, 2022
Le critiche dell’Unione alla dichiarazione di Mahmoud Abbas e al silenzio di Olaf Scholz
La CDU, invece, si concentra sulla mancata reazione del Cancelliere il quale, pur apparendo visibilmente infastidito, non ha risposto al presidente palestinese né ha commentato la sua affermazione. “Un evento inconcepibile nell’ufficio del Cancelliere”, ha scritto il leader della CDU Friedrich Merz in un tweet. Il cancelliere, secondo Merz, avrebbe dovuto “contraddire in modo chiaro e inequivocabile” Mahmoud Abbas. Gli fa eco il compagno di partito Matthias Hauer, che ha definito “imperdonabile” il silenzio di Scholz.
Ein unfassbarer Vorgang im Kanzleramt. Der #Bundeskanzler hätte dem Palästinenserpräsident klar und deutlich widersprechen und ihn bitten müssen, das Haus zu verlassen! (FM)https://t.co/brx6pA7vXc
— Friedrich Merz (@_FriedrichMerz) August 16, 2022
Il cancelliere, dal canto suo, ha rispedito al mittente le insinuazioni secondo cui il suo silenzio avrebbe in qualche modo condonato l’espressione usata da Abbas. “Per noi tedeschi, in particolare, qualsiasi relativizzazione dell’Olocausto è intollerabile e inaccettabile” ha dichiarato Scholz in un’intervista al tabloid Bild.
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Prevedibilmente, anche da Israele non sono mancate le critiche. “Per Mahmoud Abbas accusare Israele di aver commesso ’50 Olocausti’ mentre si trovava sul suolo tedesco non è solo una vergogna morale, ma una menzogna oltraggiosa” ha dichiarato il primo ministro israeliano Jair Lapid. Infine, il vicepresidente esecutivo del Comitato internazionale di Auschwitz Christoph Heubner ha accusato il presidente palestinese di aver “deliberatamente usato il palcoscenico politico di Berlino per diffamare la cultura tedesca della memoria e le relazioni con lo Stato di Israele” e ha poi aggiunto “È sorprendente e sconcertante che la parte tedesca non fosse preparata alle provocazioni di Abbas e che le sue dichiarazioni sull’Olocausto siano rimaste incontestate nella conferenza stampa”.
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