Germania: l’abbonamento a 9 Euro non ha fatto diminuire il traffico

abbonamento a 9 Euro

L’abbonamento a 9 Euro è stato un successo? Il ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing (FDP) sostiene di sì, senza mezzi termini, ma le analisi scientifiche e multidisciplinari destinate a misurare gli effetti di questo esperimento sono ancora in corso e i risultati potrebbero non essere così incoraggianti. Non perché il pubblico non abbia apprezzato questa iniziativa: le vendite dei biglietti da 9 Euro provano il contrario. Può darsi però che le aspettative per questi due mesi di prova fossero troppo alte.

Dall’abbonamento a 9 Euro, infatti, il ministero si aspettava non solo vendite altissime, ma anche una riduzione del traffico automobilistico, un rilancio di immagine per i trasporti pubblici e l’approvazione dei consumatori rispetto al costo ridotto. Forse solo l’ultimo punto può essere considerato pienamente raggiunto.

Solo il 3% ha utilizzato i trasporti pubblici invece dell’auto. La maggior parte li ha utilizzati in aggiunta al veicolo privato

I dati analizzati sono ancora parziali – avverte Philipp Kosok, responsabile del progetto per il trasporto pubblico presso il gruppo di interesse Agora Verkehrswende – ma per ora, sul fronte della protezione del clima, le notizie non sembrano buone. Secondo i sondaggi condotti dall’Associazione delle aziende di trasporto tedesche (VDV) e uno studio condotto nell’area metropolitana di Monaco di Baviera, solo il 3% degli intervistati avrebbe abbandonato l’auto a favore del trasporto pubblico. I passeggeri quindi utilizzano sì l’abbonamento a 9 Euro per viaggiare, ma lo utilizzano in aggiunta all’auto e non in sostituzione di essa. Il risultato è che a essere più trafficate del solito sono alcune tratte specifiche, che arrivano a intasarsi. Insomma, la riduzione del traffico e dell’inquinamento generato dalle auto non sono fra gli obiettivi raggiunti con questo esperimento di mobilità a livello federale.

Treni a lunga percorrenza: circa un quarto dei viaggi non sarebbero stati effettuati senza l’abbonamento a 9 Euro

Non molto diversa la situazione per quanto riguarda i treni a lunga percorrenza. Una valutazione dei dati sulla telefonia mobile effettuata dall’Ufficio federale di statistica ha rivelato all’inizio di luglio che, nel giugno 2022, gli spostamenti in treno a livello nazionale sono stati in media del 42% superiori a quelli del giugno 2019. La VDV ha tuttavia stabilito che circa un quarto dei viaggi in questione, tuttavia, non sarebbero stati effettuati affatto senza l’offerta dell’abbonamento a 9 Euro. Si tratta quindi di spostamenti aggiuntivi e non di spostamenti sostitutivi che altrimenti sarebbero stati effettuati in auto o con altri mezzi più inquinanti.

Dall’analisi dei dati finora emersi, insomma, risulta che il 35% delle persone intervistate ha viaggiato più più spesso in autobus e in treno, ma solo il 3% ha anche utilizzato meno spesso il proprio veicolo. Resta tuttavia ottimista il responsabile dello studio di Monaco, Klaus Bogenberger della Technische Universität di Monaco, la cui conclusione provvisoria è che “Il risultato importante è che molti hanno integrato il trasporto pubblico nella loro vita quotidiana”.


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I ricercatori: “per far crescere il trasporto pubblico occorre un’offerta più ampia”

Secondo un’analisi effettuata dalla Technische Universität di Dresda – e in particolare da un gruppo di ricercatori guidati da Jan Christian Schlüter – a convincere i passeggeri sono stati soprattutto il prezzo conveniente e la facilità di accesso all’offerta. Per molti, l’utilizzo del trasporto pubblico era un’esperienza quasi completamente nuova e, secondo i ricercatori di Dresda, sarà interessante vedere come questi “nuovi” clienti reagiranno a future offerte. Dai sondaggi effettuati traspare che molti utenti siano disposti a pagare fra i 60 e i 90 Euro per un’offerta simile.

Gli stessi ricercatori mettono però in guardia dalla tentazione di considerare il prezzo l’unico fattore determinante: efficienza ed espansione dell’offerta sono indispensabili per una crescita reale e duratura del trasporto pubblico.

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