Troppi voli annullati. Ministero tedesco: “pagare il biglietto solo dopo l’atterraggio”
I trasporti aerei sono in crisi in tutta Europa. Dopo quasi due anni di restrizioni, in molti hanno ricominciato a spostarsi e prenotare viaggi, ma le compagnie aeree non sono state in grado di gestire l’incremento delle prenotazioni. Il risultato è un caos di annullamenti, ritardi e overbooking, che lascia a terra un numero crescente di passeggeri. Il Ministero tedesco per la tutela dei consumatori, guidato dalla verde Steffi Lemke, è intervenuto per chiedere che i rimborsi dei biglietti per i voli annullati siano erogati rapidamente e, in caso contrario, ha avanzato l’ipotesi che la pratica del pagamento anticipato dei biglietti possa essere riconsiderata e messa in discussione.
Il Ministero per la tutela dei consumatori “I voli annullati vanno rimborsati entro 7 giorni, altrimenti metteremo in discussione il pagamento anticipato del biglietto”
Una dichiarazione in merito è stata rilasciata da un portavoce del Ministero ad ARD, con riferimento ai ritardi che si stanno verificando nella gestione dei rimborsi. I diritti dei passeggeri sono chiaramente stabiliti a livello internazionale: quando un volo viene annullato, la compagnia aerea ha una settimana di tempo per risarcire il passeggero. Tuttavia, all’inizio della pandemia di Covid 19, nell’inverno del 2020, quando migliaia di voli sono stati cancellati praticamente nello stesso momento, i vettori hanno impiegato mesi per erogare i rimborsi. Queste circostanze eccezionali, tuttavia, non possono diventare la norma e le compagnie aeree, secondo il Ministero, devono adempiere ai loro obblighi legali. Qualora questo non avvenisse e la scadenza di 7 giorni non tornasse a essere scrupolosamente rispettata, si potrebbe pensare di imporre alle linee aeree una politica di pagamenti posticipati – ovvero, il pagamento dei voli avverrebbe solo dopo l’atterraggio e non prima della partenza.
Se questa ipotesi suona come una minaccia all’indirizzo delle aziende di questo settore è perché lo è. Dopo tutto, ha fatto sapere i ministeri, “normalmente i consumatori pagano i servizi dopo che questi sono stati forniti”. Inoltre, i rimborsi non dovrebbero essere richiesti dai passeggeri con una macchinosa procedura burocratica, come avviene adesso, ma dovrebbero scattare automaticamente se il volo non parte.
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Le compagnie aeree sono ostili all’idea
Non sorprende che le compagnie aeree non abbiano accolto con entusiasmo queste dichiarazioni del Ministero per la tutela dei consumatori. Nel difendere la pratica del pagamento anticipato, Matthias von Randow, amministratore delegato dell’Associazione tedesca del trasporto aereo ha sottolineato che questo permette ai passeggeri di beneficiare di promozioni e sconti sulle prenotazioni fatte per tempo. Inoltre, ha affermato, è ovvio che i passeggeri abbiano diritto “a un rimborso tempestivo del prezzo del biglietto se non vogliono riprenotare il volo cancellato”.
Nel frattempo, la situazione negli aeroporti tedeschi non accenna a migliorare: le gravi carenze di personale, dovute in parte agli scioperi e alle difficoltà gestionali e in parte alle assenze per malattia legate al Covid, continuano a causare ritardi e cancellazioni, a far lievitare i prezzi e a rendere il viaggio in aereo una prospettiva sempre meno allettante per i passeggeri.
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