“L’amore è Halal”. La moschea inclusiva Ibn Rushd-Goethe di Berlino espone la bandiera arcobaleno
Sapevate che a Berlino esiste una moschea inclusiva? Si tratta della moschea Ibn Rushd-Goethe, nel quartiere di Moabit, fondata, fra gli altri, dall’attivista di origine turca Seyran Ateş. Qui uomini e donne possono pregare insieme, così come i fedeli LGBTQ. Ora, in vista delle celebrazioni del Christopher Street Day, sulla facciata della moschea è stata appesa una bandiera arcobaleno. Nonostante il mese internazionale del Pride sia giugno, infatti, è a luglio che si tengono i due più importanti eventi collegati ai diritti queer a Berlino. Si tratta del Festival Lesbico e Gay del 16 e 17 luglio e del CSD, che si tiene il 23 luglio.
“L’Amore è Halal” lo slogan della moschea Ibn Rushd-Goethe per le celebrazioni del Pride
Alla cerimonia, che si è tenuta poco prima della preghiera del venerdì, era presente anche il senatore berlinese per la cultura Klaus Lederer (Die Linke). Lo slogan collegato all’iniziativa, presente anche su appositi adesivi che molti dei presenti avevano scelto di indossare, recita “Love is Halal”, ovvero “l’amore è Halal”, cioè non è peccato, è compatibile con la fede. Il termine “Halal”, infatti, nell’Islam indica ciò che è permesso in tutti gli ambiti, dal cibo al comportamento all’abbigliamento, in contrapposizione a ciò che non lo è (“Haram”).
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Il gesto è stato molto apprezzato dagli attivisti della comunità LGBTQ. Marc-Eric Lehmann, membro del consiglio di amministrazione del CSD, ha dichiarato all’agenzia di stampa AFP che questa scelta della moschea Ibn Rushd-Goethe è “un fortissimo segnale” e che alle persone queer non basta creare spazi sicuri in bar e club di una città come Berlino, ma che anche è importante estendere questi spazi a tutti gli ambiti del vivere civile, compresa la dimensione della pratica religiosa.
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