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Una passeggiata lungo la Greenwich Promenade di Berlino

Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Greenwich a Berlino? C’è. Compresa la cabina telefonica a quadretti rossi e una buca delle lettere della Royal Mail. Ma andiamo con ordine. Lungo il Tegeler See si affacciavano fino agli inizi del ventesimo secolo, pascoli e stalle che arrivavano fino alla riva dove gli animali venivano abbeverati. Qualcosa cambia quando, alla fine del diciannovesimo secolo, sulla riva a nord est del lago si stabilisce uno dei grandi centri di produzione della ditta Borsig, primo produttore di locomotive in Europa e secondo nel mondo.

Foto di Stefano Comi

Le origini della Greenwich Promenade

Forse è questa attività che richiama sulle rive del lago qualche operaio in cerca di un momento di quiete, una famiglia a passeggio nei giorni di festa, un pescatore solitario. Lungo la sponda si forma un sentiero fra arbusti e canneti e, nel tempo, la frequentazione deve essere aumentata al punto tale, che gli architetti urbani ne faranno un viale di porfido per quasi un chilometro fiancheggiato da prati e giardini per una profondità di ottanta metri.

Foto di Stefano Comi

Il viale finiva a nord a ridosso del cosiddetto Tegeler Fließ, un canale che impediva il proseguimento della passeggiata. Un pescatore del luogo, certo Siebert, si guadagnava così un piccolo extra traghettando le famiglie a passeggio sull’altra sponda al prezzo di una moneta da cinque Pfennig, nel linguaggio berlinese, un “Sechser”. Non potendo più far fronte alla grande richiesta, Siebert costruì di propria iniziativa un ponte di legno e continuò ad incassare un Sechser per ogni passaggio senza dover più remare.

Foto di Stefano Comi

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Il Sechser Brücke

La risposta delle autorità non si fece però attendere: il comune di Tegel e la proprietaria del vicino Castello, Constanze von Heinz, che aveva iniziato a parcellizzare parte dei terreni dove facoltosi berlinesi costruivano le loro ville, progettarono un ponte di pietra e acciaio della lunghezza di circa sessanta metri e, una volta ultimato, continuarono a incassare un Sechser ad ogni passaggio fino agli anni venti del secolo scorso, quando l’inflazione portò gli stipendi degli addetti alla riscossione a superare i guadagni invalidando così la sostenibilità del pedaggio. Il nome ufficiale del ponte è Tegeler Hafenbrücke, ma nel linguaggio dei berlinesi è rimasto fino ad oggi il Sechser Brücke.

Foto di Stefano Comi

Superato il ponte, passeggiando fra attracchi dei club marinari, qualche condominio con balcone sul lago, un caffè ristorante con terrazza, si arriva ad una delle tante curiosità del luogo. Fatti pochi metri nel verde verso l’interno, si trova infatti la “Dicke Maria”, la grassa Maria. È il nome attribuito a quella che si ritiene sia la più vecchia quercia di Berlino, con quasi un metro e novanta di diametro e una circonferenza di poco meno di sei metri. La tradizione vuole che la Dicke Maria abbia superato abbondantemente gli ottocento anni, ma una stima realistica dimezza la sua età fra i trecentocinquanta e i quattrocento anni.

Foto di Stefano Comi

Villa Borsig

Ma torniamo alla Greenwich Promenade. A partire dal 1930, i lati della passeggiata verranno piantumati con tigli e platani che, dalla primavera all’autunno, con il loro fogliame, formano un piacevole tunnel d’ombra sotto il quale passeggiare fino all’altra estremità del viale. Fra gli attracchi dei battelli che portano i turisti a spasso per il lago e che arrivano anche fino al Wannsee e all’isola dei pavoni, fogliame permettendo, è possibile intravedere, sull’altra sponda, la maestosa Villa Borsig, oggi sede dell’Accademia del Ministero degli Esteri, dove circa 180 allievi residenti si preparano alle raffinatezze della diplomazia, con un piano di studi che comprende storia e politica internazionale, diritto internazionale, affari legali e consolari, corsi di retorica, business games su tecniche di negoziazione, gestione del personale, seminari di crisi e ruolo dei media.

Foto di Stefano Comi

Inutile provarci: la villa e gli edifici distribuiti su dodici ettari sono recintati e sorvegliati, una visita è possibile solo in agosto, nella giornata delle porte aperte. Superato l’ennesimo caffè all’aperto, ci si affaccia ad un ampio terrazzo, dove sono ospitati due cannoni britannici del diciottesimo secolo, che concludono il percorso della Promenade. La passeggiata però continua anche oltre, fino alla vecchia fabbrica della ditta Borsig, oggi trasformata in un singolare centro commerciale con circa centoventi negozi distribuiti fra ponteggi e strutture originali.

Foto di Stefano Comi

A proposito, il nome di Greenwich Promenade è dovuto al gemellaggio del quartiere di Reinickendorf, del quale Tegel fa parte, con il quartiere londinese di Greenwich. God save the Queen.
Come arrivare alla Greenwich Promenade: U6, Bus 124, 125, 133, 220, 222 Alt-Tegel
In automobile digitare sul navigatore: Am Tegeler Hafen 44, 13507 Berlin, parcheggi sulla strada. Buona passeggiata

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