Documenta 2022: accuse di antisemitismo per un dipinto della mostra
Un soldato con la faccia di un maiale, un fazzoletto con la stella di David al collo e la scritta “Mossad” sull’elmetto. Una figura con ciuffi di capelli che scendono ai lati della testa e il simbolo delle “SS” sul cappello. L’opera “People’s Justice”, del collettivo di artisti indonesiani Taring Padi, presentata all’esposizione quinquennale di arte contemporanea Documenta, la cui quindicesima edizione è attualmente in corso a Kassel, in Assia, ha scatenato un’aspra controversia e attirato veementi accuse di antisemitismo. Il grande dipinto esposto sulla Friedrichsplatz, dopo le polemiche, potrebbe essere ora almeno parzialmente coperto, in seguito a una decisione congiunta dello stesso collettivo Taring Padi e della direzione artistica di Documenta.
Accuse di antisemitismo da tutta la comunità ebraica
Le accuse di antisemitismo sono state pressoché unanimi. La presidentessa della Comunità ebraica di Monaco e dell’Alta Baviera, Charlotte Knobloch si è detta “sconcertata dal puro odio verso gli ebrei che traspare dal dipinto”. Anche il presidente del Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania Josef Schuster e il direttore del Centro Educativo Anna Frank Meron Mendelder hanno espresso senza mezzi termini la propria condanna per il lavoro del collettivo indonesiano. In un comunicato dell’ambasciata israeliana a Berlino si accusano alcune delle opere esposte a Documenta 15 di riecheggiare “la propaganda di Goebbels e dei suoi scagnozzi”. La ministra della cultura Claudia Roth (Verdi) si è espressa sulla questione concordando sul fatto che il contenuto dell’opera in questione sia antisemita e dichiarando “la dignità umana, la protezione dall’antisemitismo, così come dal razzismo e da ogni forma di misantropia sono le basi della nostra convivenza, ed è anche qui che la libertà artistica trova i suoi limiti”.
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I curatori di Documenta 2022 si difendono
Il collettivo indonesiano Ruangrupa, che cura la parte artistica della mostra, era già stato criticato in passato per aver incluso organizzazioni considerate antisemite – accusa che i diretti interessati hanno respinto con fermezza. In un comunicato di Documenta pubblicato in risposta alle polemiche, i membri di Taring Padi hanno dichiarato: “Le nostre opere non contengono contenuti che mirano a ritrarre gruppi di popolazione in modo negativo”.
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