Si comincia a fare luce sul terribile incidente di questa mattina, che intorno alle 10.26 ha visto un’auto piombare sulla folla, a Berlino, causando un morto e diversi feriti. A distanza di qualche ora, disponiamo infatti di qualche informazione in più. Il responsabile dell’atto, avvenuto nel distretto cittadino di Charlottenburg, è un 29enne tedesco di origine armena.
L’incidente è avvenuto in Tauentzienstrasse, all’altezza di Breitscheidplatz, vicino alla chiesa commemorativa del Kaiser Wilhelm, chiamata anche semplicemente Chiesa della Memoria.
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La sequenza è stata da brivido. L’auto, una Renault Clio con targa berlinese, ha prima invaso il marciapiede nella zona di Tauentzienstraße/Rankestraße, travolgendo un gruppo di persone, per poi attraversare la strada e infine, più avanti, sfondare la vetrina di una profumeria Douglas. Il tratto percorso è di circa 200 metri.
Quando l’auto è piombata sulla folla, alcuni testimoni hanno visto letteralmente volare chi era stato colpito. In seguito all’impatto, una persona è morta, sei rischierebbero la vita e altre tre sarebbero gravemente ferite. A questo triste bilancio andrebbe aggiunto un numero imprecisato di feriti lievi.
Ein 29-Jähriger ist heute mit einem Auto in Schulklasse am #Breitscheidplatz gefahren. Eine Frau starb, sechs Menschen schweben in Lebensgefahr. pic.twitter.com/OYdfWhVTFQ
— Berliner Zeitung (@berlinerzeitung) June 8, 2022
Il guidatore 29enne trattenuto dalla folla fino all’arrivo della polizia
Dopo l’urto, il responsabile, un 29enne tedesco di origine armena in pullover giallo, pantaloni da jogging e scarpe da ginnastica rosse, avrebbe cercato di scappare. Sarebbe però stato trattenuto dai testimoni fino all’arrivo della polizia, per poi essere arrestato e portato alla stazione della Polizia federale di Bahnhof Zoo. Secondo quanto riportato dai media, avrebbe avuto l’aria spaventata e visibilmente provata da quanto accaduto.
Sulla scena dell’incidente, sono entrati in azione circa 130 agenti di polizia, alcuni pesantemente armati, e 60 vigili del fuoco, oltre, ovviamente, ai paramedici che hanno assistito i feriti. Atterrato a Tauentzien anche un elicottero dell’ADAC.
Coinvolta una classe dell’Assia. Morta insegnante di 51 anni
Secondo quanto riportato dalla Berliner Zeitung, sarebbe stata coinvolta nell’incidente anche una classe decima di Bad Arolsen, in Assia. E proprio una delle insegnanti, di 51 anni, sarebbe la vittima che ha purtroppo perso la vita, come confermato dalla senatrice agli interni Iris Spranger. Altri due insegnanti sarebbero rimasti gravemente feriti.
Non si conoscono attualmente le motivazioni dell’atto. RBB ha riferito che all’interno dell’auto sono stati trovati oggetti che non consentirebbero più di escludere un approccio mirato. La senatrice Spranger ha tuttavia ribadito che la dinamica dell’incidente resta ancora non chiarita e che “si sta indagando in tutte le direzioni”. Ha inoltre scoraggiato speculazioni che ha definito “fuori luogo”, anche perché le indagini potrebbero richiedere “ore o giorni”.
Wir bitten Zeuginnen & Zeugen, Hinweise und Mediendateien zum Geschehen #Tauentzienstraße an unser Hinweisportal zu übersenden. Den Link dazu finden Sie auf der Homepage: https://t.co/fB2Ha4owuw.
Bitte verbreiten Sie keine Aufnahmen vom Ereignisort im Netz.#b0806 #Charlottenburg— Polizei Berlin Einsatz (@PolizeiBerlin_E) June 8, 2022
La contestata “lettera di confessione” e l’appello della polizia
La senatrice agli interni ha anche contestato quanto riportato da BILD e BZ a proposito di una presunta lettera di confessione trovata all’interno della Renault. Non esiste una vera e propria lettera di confessione”, ha dichiarato Spranger ad AFP. Tuttavia, nell’auto sono stati rinvenuti poster con non meglio precisate dichiarazioni “sulla Turchia”.
Gli investigatori sono propensi a credere che si sia trattato di un attacco mirato, ma non politicamente motivato. Continuano tuttavia a ribadire di non essere ancora in grado di chiarire “se si sia trattato di un atto intenzionale o di un incidente”, mentre la polizia chiede ai testimoni di riferire alle autorità qualsiasi informazione sull’accaduto. Si cercano anche risorse multimediali, come foto e video.
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