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Scholz e Macron a Berlino verso la de-escalation: “Ma l’Ucraina deve dettare i termini delle trattative”

Il cancelliere Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron si sono incontrati a Berlino in occasione del primo viaggio all’estero del rieletto presidente. Per l’occasione, numerosi edifici e luoghi di interesse sono stati illuminati con i colori nazionali ucraini come espressione di solidarietà verso Kiev.

Questa visita è il segno di un rafforzamento del cosiddetto asse franco-tedesco e al tempo stesso di una strategia unitaria nella gestione delle crisi internazionali.

Emmanuel Marcon a Berlino: un segno di riavvicinamento

È un segnale importante il fatto che il primo viaggio all’estero di Macron, subito dopo la sua rielezione, lo veda approdare a Berlino. Questo significa infatti che Francia e Germania hanno superato le loro divergenze per segnalare all’Europa e al mondo una coesione che vuole essere strumento di risoluzione dei conflitti internazionali, ma anche una vicinanza i tra partner cruciali, per quanto riguarda la politica energetica e di difesa europee.

Scholz ha dichiarato di ritenere un onore che Berlino sia stata scelta come meta e ha sottolineato come la Francia abbia “chiaramente deciso a favore dell’Europa”, scegliendo Macron, e ha aggiunto che questo è un segno importante, soprattutto in tempi difficili. Di sicuro il cancelliere tedesco avrebbe avuto qualche problema in più, se al posto di Macron avesse incontrato, come pareva non escluso, la leader nazionalista Marin Le Pen.

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ministry of the Presidency. Government of Spain (Attribution or Attribution), via Wikimedia Commons

Scholz e Macron davanti a una Porta di Brandeburgo con i colori ucraini

In serata, Scholz e Macron sono andati insieme alla Porta di Brandeburgo, illuminata, come diversi altri edifici e luoghi di interesse della capitale, i colori della bandiera ucraina. I due capi di stato hanno posato davanti al famosissimo monumento e quando è stato chiesto loro quale messaggio volessero esprimere, Macron ha risposto “Pieno sostegno all’Ucraina”.

La guerra resta il principale problema di questa Europa. “Siamo di fronte a una sfida. La guerra è tornata nel nostro continente”, ha dichiarato il presidente francese. A questo proposito, uno degli argomenti toccati dai due capi di stato è stato discorso di Vladimir Putin alla parata militare di Mosca del 9 maggio. Scholz e Macron hanno convenuto con sollievo sul fatto che Putin, almeno verbalmente, non ha abbia dato impulso a un’escalation verbale nel suo discorso. Anche se il conflitto resta presente e terribile, senza che siano state registrate flessioni. E per entrambi i leader l’obiettivo finale è, ovviamente, il cessate il fuoco.

Olaf Scholz e Vladimir Putin a Mosca. Febbraio 2022. Kremlin.ru, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons

Il presidente francese: “Vogliamo ottenere il cessate il fuoco prima possibile”

Riguardo alla guerra in Ucraina, l’obiettivo principale rimane l’interruzione delle ostilità. “Quello che vogliamo ottenere è un cessate il fuoco, il più presto possibile” ha dichiarato Macron, parlandone come dell’unico modo per poter portare a termine i negoziati con la Russia e ottenere la pace e il ritiro permanente delle truppe di Putin. Ha aggiunto che l’Ucraina dovrebbe essere sostenuta nei negoziati e dettarne i termini. “La nostra posizione è dalla parte della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, niente di più, niente di meno” ha aggiunto il presidente francese.

Scholz ha ribadito che, dopo tante settimane di guerra, ci devono essere presto passi decisivi verso la fine del conflitto. Ha però aggiunto che è inconcepibile che l’Ucraina accetti una “Diktatfrieden”, una pace imposta in modo dittatoriale da Mosca e ha ribadito, in questo modo, quanto dichiarato nel suo discorso del 9 maggio, anniversario della liberazione di Berlino dal nazismo, guardato da 3 milioni di persone su RTL, ARD e ZDF.


8 maggio

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Macron spinge su una nuova “comunità politica europea”

Per quanto riguarda l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, Macron ha ribadito la sua proposta di un nuovo tipo di “comunità politica europea” in grado di permettere agli Stati democratici esterni all’Unione di unirsi comunque ai suoi “valori fondamentali”. In questo modo l’Ucraina, che, ha ribadito Macron, “già appartiene alla famiglia dell’Unione Europea“, potrebbe divenire membro molto più rapidamente come del resto anche la Gran Bretagna. Già lunedì Macron aveva dichiarato che, con i trattati attuali, ci vorrebbero anni o forse decenni, prima che l’Ucraina possa entrare nell’Unione. Scholz ha definito l’idea una “proposta interessante”, ma gli ostacoli sono ancora molti.

Per quanto riguarda l’adesione all’UE degli stati dei Balcani occidentali, entrambi i capi di Stato hanno annunciato maggiore chiarezza nel prossimo futuro. “Dovremmo trovare un modo per garantire che il coraggio di questi candidati non sia deluso” ha dichiarato Scholz e Macron ha invocato un vertice sotto il coordinamento franco-tedesco sulla questione.

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