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“Beleidigte Leberwurst”: l’insulto dell’ambasciatore ucraino a Olaf Scholz che “mette il broncio”

Il mantenimento di relazioni diplomatiche distese fra Ucraina e Germania non sembra essere in cima alle preoccupazioni dell’ambasciatore ucraino a Berlino Andrij Melnyk, che ancora una volta non ha esitato ad alzare i toni nel criticare l’approccio tedesco alle decisioni di Kiev. Tutti i principali quotidiani tedeschi, oggi, riportano nei titoli l’espressione “Beleidigte Leberwurst” (letteralmente “salsiccia offesa”, più precisamente “salsiccia di fegato”), che Melnyk ha rivolto a Olaf Scholz dopo che il cancelliere ha declinato l’invito a recarsi nella capitale ucraina in seguito al rifiuto del governo di Zelenskyi di incontrare il Presidente della Repubblica Steinmeier.

Beleidigte Leberwurst: cosa vuol dire “fare la salsiccia offesa”

Fare “la salsiccia offesa” è un’espressione idiomatica che si usa con tono di scherno per descrivere una persona che “mette il broncio” per futili motivi. Secondo Melnyk “Fare la salsiccia offesa”, ovvero mettere “il broncetto” non è degno di uno statista. “Questa è la più brutale guerra di sterminio dall’invasione nazista” ha rincarato “non siamo all’asilo”.


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Scholz: non si rifiuta il Capo di Stato di un Paese che fornisce aiuti militari e finanziari

Le dichiarazioni dell’ambasciatore sono arrivate dopo che Scholz ha dichiarato a ZDF, nella serata di lunedì, che la cancellazione della visita di Steinmeier a Kiev a metà aprile rappresentava un ostacolo a un suo eventuale viaggio nella capitale Ucraina. Quando un Paese fornisce così tanto aiuto militare e finanziario, ha dichiarato il cancelliere, non va bene rifiutare di incontrarne il capo di Stato.

Melnyk, dal canto suo, ha risposto che il presidente Zelenskyi sarebbe ancora felice di incontrare Scholz a Kiev, ma che “più di tutte le visite simboliche” l’Ucraina si aspetta dalla coalizione di governo una rapida consegna delle armi promesse e il rispetto degli impegni presi fino a questo punto. L’ambasciatore ha anche criticato il fatto che, allo stato attuale, non siano ancora state reperite le munizioni per i carri armati antiaerei Gepard promessi dalla Germania all’Ucraina in una recente risoluzione.

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