Steinmeier, Zelensky nega richieste ufficiali, ma dice: “Siamo liberi di circondarci di veri amici”
Si aggrava la tensione diplomatica tra Kiev e Berlino e dovuta al presunto boicottaggio della visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, che non sarebbe gradito in Ucraina.
All’indomani di un incidente che rischia di creare una profonda frattura tra i due Paesi, Volodymyr Zelensky ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale da parte del presidente tedesco o del suo ufficio, ma parla anche di “veri amici dell’Ucraina” e in questo modo rilancia un dibattito che rischia di degenerare in polemica.
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Zelensky nega di aver ricevuto richieste da Steinmeier e parla di “veri amici dell’Ucraina”
“Io come presidente e il nostro ufficio non abbiamo ricevuto alcuna richiesta ufficiale dal presidente della Germania o dal suo ufficio per quanto riguarda una visita in Ucraina” ha dichiarato mercoledì Zelensky all’agenzia ucraina Unian. Dichiarazione che ribadisce quando già detto alla CNN dal suo capo di gabinetto Serhiy Leshchenko, che aveva negato che Zelensky avesse cancellato alcuna visita di Steinmeier.
Zelensky ha inoltre aggiunto che l’Ucraina è un Paese libero e disponibile ad essere area di transito, ma solo se si tratta di una questione economica, non politica. “Ritengo che possiamo permetterci di stare tra persone che ci sostengono veramente, tra i veri amici, sapendo che ogni giorno perdiamo persone. E credo che i veri amici non siano mai molti. Ad ogni molto, siamo soddisfatti del loro numero”. Dichiarazioni, queste, che lasciano poco margine all’interpretazione.
Il rifiuto della visita di Steinmeier: cosa è successo davvero
Al di là delle dichiarazioni di Zelensky, tuttavia, il caso è un po’ più complesso ed è stato ricostruito dai media tedeschi e internazionali, in base a quanto trapelato negli ultimi giorni. È stato il presidente polacco Andrei Duda a pianificare una visita a Kiev, in segno di solidarietà con l’Ucraina, prevista per mercoledì 13 aprile. Duda avrebbe voluto coinvolgere anche i capi di Lettonia, Lituania ed Estonia e il presidente tedesco Steinmeier, che avrebbe accettato dopo una breve pausa di riflessione. Steinmeier avrebbe quindi cercato di chiamare Zelensky, senza successo, per tutta la giornata di lunedì, e in serata l’ufficio presidenziale ucraino avrebbe informato Duda di avere riserve sulla partecipazione del presidente tedesco. Varsavia avrebbe dunque comunicato l’informazione a Berlino.
Il “gran rifiuto” è stato poi formalizzato martedì pomeriggio a Varsavia, durante la visita di Steinmeier a Duda, quando l’ufficio presidenziale presidenziale ucraino ha informato per iscritto l’ambasciatore tedesco a Kiev di non considerare auspicabile l’arrivo del presidente tedesco “per motivi logistici”.
L’Ucraina non ama Steinmeier, ma il ministro Habeck avverte: “Non aggraviamo il problema!”
Una motivazione che suona naïve, considerando le pesanti valutazioni su Steinmeier pronunciate dall’ambasciatore ucraino a Berlino Melnyk e affidate alla stampa tedesca. In realtà Steinmeier è considerato dall’Ucraina come una figura fortemente compromessa con Mosca e figura di primo piano nella realizzazione del gasdotto Nord Stream 2, che ha intensificato il legame tra Mosca e Berlino. Nonostante abbia recentemente dichiarato di aver commesso errori nel valutare politicamente Putin, insomma, Steinmeier continua a non essere gradito a Kiev.
La Germania, dal canto suo, reagisce con una gamma di reazioni che vanno dalla dichiarata irritazione del cancelliere Olaf Scholz ai tentativi di mediare del ministro tedesco dell’economia, Robert Habeck. “Ora dovremmo tutti sbrigarci a risolvere il problema e non ad aggravarlo. È per questo che sono stati inventati i telefoni” ha commentato l’esponente dei Verdi.
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