La Germania invia alla resistenza ucraina armi inutili? Piovono critiche sulla ministra tedesca della difesa

Zelenskyy villa goebbels
President Of Ukraine from Україна, PDM-owner, via Wikimedia Commons

In questi giorni la ministra federale della difesa, Christine Lambrecht (SPD) è sotto attacco perché accusata di aver fornito all’Ucraina armi inutili e quindi di boicottare, di fatto, la resistenza del Paese contro l’invasione russa.

In base a una ricerca pubblicata da die Welt, infatti, la Germania avrebbe consegnato armi inutili all’Ucraina per oltre 80 milioni di euro. Dopo averne, peraltro, ritardato la consegna.


più armi

Leggi anche:
Germania invia più armi all’Ucraina. Gli elettori dei Verdi sono i più favorevoli, secondo un sondaggio

Armi inutili all’Ucraina: le accuse mosse alla ministra tedesca della difesa

La lista delle armi consegnate da Lambrecht, infatti, non sarebbe affatto stata concordata con Kiev. “C’è da temere che le armi di cui abbiamo particolarmente bisogno in questa fase della guerra non siano sulla lista” ha dichiarato infatti un rappresentante del governo ucraino citato da die Welt. Frasi che riecheggiano quelle dell’ambasciatore ucraino Melnyk, che già a marzo aveva accusato la Germania di non fornire risposte sulla lista di armi difensive urgentemente necessarie presentata dall’Ucraina e che, ancora prima, aveva definito una “scelta codarda” la decisione di Berlino di non consegnare i MIG-29 presenti in Polonia.

Pare inoltre che la ministra tedesca della difesa non abbia minimamente fatto riferimento alla lista delle armi neanche durante una telefonata con il ministro della difesa ucraino Oleksij Resnikow. Christine Lambrecht, tuttavia, giovedì sera si è difesa nel talk show della ZDF “Maybrit Illner”, sostenendo che parlare di questi dettagli possa mettere a rischio l’operazione e anche la stessa resistenza ucraina. “Non parlerò delle consegne di armi, né di quando, quanto e cosa sarà consegnato, perché è un rischio per la sicurezza” ha ribadito Lambrecht durante la trasmissione. La ministra ha aggiunto che, in questi casi, nel momento stesso in cui si parla di una consegna, la spedizione finalizzata a realizzarla “diventa un bersaglio”.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!