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Maxi raid contro un’organizzazione criminale: i proventi del traffico di droga trasferiti all’estero

Una maxi operazione di polizia è scattata a Berlino e in altre città tedesche mercoledì mattina. L’obiettivo è un’organizzazione criminale che controlla parte del traffico di cocaina e sul commercio illegale di auto e che avrebbe esportato illegalmente enormi capitali in Libano.

Nell’operazione, che fa capo a un’indagine condotta dalla procura di Düsseldorf, sono coinvolti circa 700 agenti di polizia, che hanno perquisito 39 fra appartamenti e attività commerciali a Berlino, Mittenwalde, Schönefeld, Amburgo, Essen, Mannheim e Haßloch. Sono stati sequestrati 14 conti, contanti e beni per un valore di circa 1,9 milioni di Euro e un immobile commerciale.

Organizzazione criminale riciclava il denaro della droga attraverso il sistema Hawala

Il sospetto è che l’organizzazione criminale abbia riciclato i profitti dei propri traffici illeciti, spostando i capitali con il sistema di trasferimento di denaro Hawala. Si tratta di un sistema vietato in Germania, ma molto diffuso nei Paesi del Medio Oriente, dell’Africa settentrionale e del subcontinente indiano, che gestisce spostamenti di denaro al di fuori dei circuiti bancari. Si tratta di un sistema basato non sulla garanzia delle transazioni, ma sulla fiducia reciproca fra le parti che le mettono in atto ed è molto usato come metodo di spostamento di capitali provenienti da attività criminali. Il sospetto è che, utilizzando questo metodo, i responsabili del traffico di droga in Germania abbiano fatto arrivare in Libano circa 165 milioni di Euro dal novembre del 2018 a oggi.

Dei 32 sospetti, sei sono stati arrestati con il supporto di unità speciali della polizia antisommossa di Berlino. Il principale sospettato, secondo la procura, sarebbe un uomo di 46 anni, che si ritiene abbia gestito un sistema Hawala a livello internazionale.


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Fra i clienti c’è un commerciante d’auto berlinese di 42 anni, è sospettato di aver commerciato in camion usati provenienti dai paesi dell’Europa orientale, rivendendoli in Africa e trasferendo poi il denaro in Libano. Per l’acquisto dei camion, il concessionario avrebbe ricevuto almeno 3,4 milioni di Euro in contanti dal principale sospettato dell’indagine, fra il 2019 e il 2020.

Ad allertare le autorità tedesche sulle attività di questa organizzazione criminale sarebbe stata, quattro anni fa, la US Drug Enforcement Administration (DEA), che avrebbe segnalato la presenza di una persona, fino ad allora ignota alle forze dell’ordine, che raccoglieva i profitti illegali del traffico di cocaina, li riciclava e inoltrava il denaro “ripulito” a finanziatori all’estero.

Il portavoce della procura Julius Sterzel ha dichiarato che, al momento, gli inquirenti non escludono connessioni fra i capitali trasferiti all’estero e l’attività di gruppi terroristici, finanziati con i proventi di traffici illeciti in Europa.

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