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La Russia censura il sito di BILD e Putin firma una nuova legge sulle fake news: si rischiano 15 anni

Dopo il blocco subito in Russia da Deutsche Welle, emittente pubblica tedesca di radiodiffusione a livello internazionale, Mosca censura il sito di BILD, limitandone l’accesso.

Intanto, in Russia passa anche una nuova legge contro la diffusione di fake news relative agli enti statali russi che operano all’estero, come la Guardia nazionale, le ambasciate, le missioni diplomatiche, il ministero per le situazioni di emergenza e la Procura. I trasgressori rischiano fino a 15 anni di carcere.


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Mosca blocca il sito di BILD: da febbraio pubblicava anche articoli in russo

La decisione di bloccare parzialmente il sito di BILD si lega a una richiesta della procura generale russa ed è stata annunciata domenica dal Roskomnadzor, organo della federazione che sovrintende al controllo dell’informazione e dei media.

Non si conoscono ulteriori dettagli sulle ragioni per cui la Russia abbia limitato l’accesso ai contenuti di BILD, ma il fatto che dalla fine di febbraio il tabloid tedesco avesse cominciato a pubblicare anche articoli in russo  appare la ragione più plausibile. La conferma del blocco parziale è arrivata anche dal gruppo editoriale Springer, mentre BILD ha commentato con un articolo intitolato “I dittatori non amano l’indipendenza”.

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Il direttore di BILD: “Il blocco dei censori russi conferma la validità del nostro lavoro”

Il direttore di BILD, Johannes Boie, ha invece commentato la notizia con il Tagespiegel, dichiarando che “BILD riporta 24 ore su 24 la guerra di aggressione di Putin in Ucraina, anche in russo. Il blocco di BILD.de da parte dei censori russi ci conferma nel nostro lavoro giornalistico per la democrazia, la libertà e i diritti umani”.

Boie ha anche ribadito che la censura subita incoraggia il giornale a “dare ai cittadini russi ancora più opportunità di informarsi, con notizie e fatti, al di là della propaganda del governo russo”.

Approvata in Russia nuova legge contro le fake news: rischiano anche i reporter internazionali

Intanto, venerdì, il presidente russo Vladimir Putin ha approvato una legge draconiana, in base alla quale viene punita con pene fino a 15 anni la diffusione di fake news, o presunte tali, “sulle attività dei rappresentanti russi all’estero”. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Interfax. La nuova legge si somma a quella approvata all’inizio di marzo e che sanziona, con pene sempre fino a 15 anni, la diffusione di fake news sulla guerra.

È chiaro che questo giro di vite sull’informazione rappresenta un grave rischio per la stampa sgradita al Cremlino e mette anche i corrispondenti stranieri in Russia sulla linea di fuoco, ragion per cui molte testate ed emittenti radiotelevisive internazionali stanno ritirando i loro giornalisti.

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