Continua la nostra collaborazione con Maria Concetta Malerba, docente di tedesco che vive in Italia e che ogni tanto organizza interessantissime interazioni tra il nostro magazine e i suoi ragazzi. Dopo gli studenti del Liceo Rosmini, che l’anno scorso hanno pubblicato diversi contributi sul Mitte, quest’anno è la volta dei ragazzi dell’Istituto alberghiero Bottazzi, sede di Ugento, in provincia di Lecce. Ringraziamo, quindi, per il bellissimo contenuto sulla pizzica salentina e sul suo successo in Germania, Arianna, Alessio, Alessia, Deborah, Francesco, Matteo e Sorjana, della 5 ASV.
La pizzica salentina: storia di un “esorcismo musicale”
La danza della pizzica nasce nella notte dei tempi e fino agli anni 50’ del secolo scorso, la sua funzione era quella di musica di accompagnamento nei riti coreutici che avevano lo scopo di esorcizzare il tarantismo, una forma di isteria che colpiva uomini e soprattutto donne che lavoravano nei campi dal mattino alla sera e che si pensava fossero stati morsi dalle tarantole.
Il tarantismo, dopo essere stato anche un rito pagano, è diventato dopo l’800 un rito religioso di guarigione definito “esorcismo musicale” che permetteva, attraverso musiche e danze, di guarire dai disturbi provocati dal morso della tarantola. L’elemento centrale del rituale era la tarantola, detta anche taranta, un ragno velenoso che oggi non esiste più nelle campagne pugliesi, e che con il suo “pizzico” poteva provocare stati confusionali, agitazione, parossismo e torpore.
L’unica cura che all’epoca si ritenesse efficace consisteva nell’intervento di un’orchestra locale, composta da chitarrista, violinista, tamburellista e fisarmonicista: i musicisti si disponevano attorno ai “tarantati”, adagiati su un lenzuolo con a fianco un foulard di colore simile a quello della taranta responsabile del morso, ed intonavano diverse melodie di pizzica fino a svegliarli con quella corretta. Intorno al lenzuolo per terra si adagiavano altri diversi elementi simbolici, come ‘immagine di San Paolo, una bacinella di acqua, erbe aromatiche e uno specchio.
In una prima fase del ballo, i tarantati iniziavano a rotolarsi e contorcersi al suolo in una danza convulsa che durava diversi minuti. Nella seconda fase, si danzava in piedi per ore e ore con saltelli a ritmo cadenzato, fino alla morte simbolica del ragno, che avveniva per intercessione di San Paolo. Qui potete trovare ulteriori informazioni sulla pizzica.
Il successo della pizzica in Germania
Negli ultimi anni, la pizzica ha riscosso un grande successo non solo in Italia, ma anche all’estero. Il gruppo di musica popolare “I Calanti”, grazie ai social e ai viaggi all’estero, è riuscito a far conoscere le tradizioni salentine non solo nel proprio territorio, ma anche all’estero. Nel corso dei vari eventi organizzati, il gruppo ha provato una grande soddisfazione nel vedere che la nostra musica, tramite il ritmo incalzante della pizzica, riesce a coinvolgere il numeroso pubblico presente, a prescindere dalla provenienza geografica.
I Calanti si sono esibiti in alcune città tedesche, tra cui Düsseldorf. Sempre nella capitale del Nordrenon-Westfalen, circa tre anni fa si è tenuto un evento sulla pizzica salentina, al quale ha partecipato, in qualità di esperta, la signora Michela Moliterni, che abbiamo intervistato per avere informazioni su come i tedeschi abbiano accolto questo incontro.
La signora Michela, originaria di Mesagne (paese in provincia di Brindisi, in Puglia), ci ha raccontato che la sua passione per la musica salentina ha avuto inizio dopo aver partecipato ad alcune sagre di paese, dove la presenza di gruppi che suonano e ballano la pizzica è una tradizione antica.
Michela ha iniziato a praticare la danza della pizzica guardando e imitando le altre persone, e solo successivamente ha preso delle lezioni. L’idea di organizzare un evento sulla pizzica in Germania è stata di Andrea, una signora tedesca che Michela ha conosciuto in Puglia. Andrea, anche lei affascinata dal mondo della pizzica, ha messo in contatto Michela con l’associazione culturale “Italia Altrove” che promuove e diffonde la cultura e la lingua italiana a Düsseldorf e dintorni.
Per l’incontro, Michela aveva portato con sé le castagnole, un foulard rosso e il libro di Ernesto De Martino “Il Morso della Taranta”, considerato come una “Bibbia” della pizzica, il quale, tra le altre cose, spiega che il morso della taranta non era reale, ma bensì mentale, dovuto allo stress della dura vita di campagna nei tempi passati. Dopo aver descritto il fenomeno del cosiddetto tarantismo, anche grazie al libro, e aver mostrato alcune foto inserite all’interno, il gruppo ha iniziato a mettere in pratica tale danza. A ballare erano per lo più donne tedesche, provviste della tipica gonna ampia e dal un foulard colorato tipicamente utilizzati dalle ballerine di pizzica.
Oggi la pizzica diventa sempre più conosciuta anche in Germania. Sono in molti a volerla imparare a ballare ed è per questo che a Berlino ci sono dei corsi per imparare la bellissima danza salentina. Durante le estati, Covid permettendo, sono molte le città salentine che organizzano sagre con la pizzica che fa da protagonista e le piazze si riempiono a tal punto che bisogna sgomitare per trovare un posto per ballare. Se non ci credete, venite nel Salento, e oltre alla pizzica potrete trovare un mare incantevole, tanto buon cibo e una proverbiale ospitalità!
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