Corrieri di Lieferando in sciopero: “paghiamo la benzina di tasca nostra”

Lieferando

Fenomeni come l’aumento del prezzo del carburante hanno, come è ovvio, effetti ampi e ramificati e, inevitabilmente, esercitano un’influenza destabilizzante sulle categorie che già godono di meno tutele. Dal punto di vista professionale, in questo momento, fra i più penalizzati ci sono i rider, i corrieri dei servizi di consegna a domicilio, i quali spesso devono sostenere da soli i costi del carburante, a fronte di un rimborso fisso che ora rischia di non essere più sufficiente. È questo il caso dei corrieri di Lieferando, il più popolare servizio di consegne a domicilio nel settore della ristorazione in Germania, che lunedì hanno scioperato e manifestato davanti alla sede dell’azienda.

I corrieri di Lieferando chiedono un’indennità carburante di 50 centesimi al chilometro

Al momento, i corrieri di Lieferando che si spostano con messi a motore percepiscono un’indennità pari a 30 centesimi di Euro al chilometro. Questa cifra, fa sapere l’organizzatrice dello sciopero Sarah El Hussein, non è sufficiente a fronte dell’aumento dei costi verificatosi a partire dall’inizio della guerra in Ucraina. I manifestanti chiedono che l’indennità per il carburante venga portata a 50 centesimi al chilometro. Olaf Klenke, segretario distrettuale del sindacato alimentare e della ristorazione (NGG), accusa la società olandese di voler trasferire i rischi d’impresa sui dipendenti – una politica che si osserva in molte aziende che si servono di rider, non solo nel settore della ristorazione, ma in tutti gli ambiti. Trattando i corrieri come liberi professionisti, infatti, le aziende si svincolano da tutti i rischi legati alle fluttuazioni dei prezzi, alle assicurazioni e ai costi vivi del lavoro di consegna, mantenendo però un potere contrattuale molto simile a quello che caratterizza un rapporto di lavoro dipendente.

I corrieri scontenti anche della paga base e dei rimborsi

È la seconda volta, quest’anno, che i corrieri di Lieferando manifestano davanti alla sede dell’azienda. Alla fine di gennaio, un’altra mobilitazione era stata indetta proprio da NGG per richiedere un aumento del compenso orario dei rider, attualmente fissato a 15 Euro.


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Alla manifestazione di lunedì si sono uniti, per solidarietà, anche alcuni dei corrieri che normalmente si spostano in bicicletta e che quindi non sono toccati dall’aumento del costo dei carburanti. Anche fra i rider su due ruote, tuttavia, serpeggia un malcontento evidente, dovuto al fatto che l’azienda è sospettata di non retribuire i corrieri correttamente in base alle distanze percorse, ma di sottrarre al computo diversi chilometri tramite l’utilizzo di un’app di tracciamento che, quando confrontata con i normali navigatori, restituirebbe regolarmente percorsi più corti di quelli realmente effettuati. Tutti i rider, indipendentemente dal mezzo, chiedono inoltre un’indennità di usura del mezzo di 20 centesimi al chilometro, in ragione del fatto che ogni corriere è proprietario e responsabile del proprio mezzo di trasporto. Fino a questo momento, solo i rider in bicicletta hanno percepito tale indennità.

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