Blocchi stradali a Berlino: la polizia indaga su alcuni automobilisti per aver aggredito gli attivisti
I blocchi stradali organizzati lunedì dagli ecologisti del movimento “Essen Retten – Leben Retten” hanno innervosito non poco gli automobilisti, i quali, in alcuni casi, sono passati alle vie di fatto senza attendere l’intervento delle forze dell’ordine. Sulla A100, infatti, alcuni sono scesi dai veicoli e hanno spostato di peso gli attivisti, in qualche caso colpendoli. Gli attivisti non hanno mai opposto resistenza, lasciandosi trascinare via tanto dalla polizia quanto da chiunque altro mettesse loro le mani addosso, senza reagire, per poi tornare a posizionarsi sulla strada non appena venivano lasciati. Adesso, però, le forze dell’ordine hanno aperto un’indagine sui privati cittadini che hanno spostato fisicamente i manifestanti.
Un video incrimina gli automobilisti
A far scattare le indagini è stato il video di un attivista nel quale si vede uno dei manifestanti che viene trascinato e poi fatto cadere. I due uomini che lo trascinano non sono poliziotti, ma civili, ora indagati per possibili lesioni pericolose. L’indagine è scattata d’ufficio, dal momento che né il manifestante in questione né nessun altro aderente al movimento “Essen Retten – Leben Retten” ha sporto denuncia. I video, ricondivisi e ancora presenti sull’account twitter @AufstandLastGen, mostrano alcuni automobilisti trascinare i manifestanti con violenza, per i piedi e strattonarli, mentre questi gridano “Sie tun mir weh!” (“Mi sta facendo male!”).
Ci sono anche altri video in cui si vedono uomini con l’uniforme della BSR – la società che gestisce la nettezza urbana a Berlino – trascinare gli attivisti e depositarli sul lato della carreggiata. In questo caso non è scattata un’indagine delle forze dell’ordine, ma il portavoce dell’azienda Thomas Klöckner ha dichiarato che il personale coinvolto sarà contattato, dal momento che le loro azioni sono ritenute non giustificabili.
La polizia chiede ai cittadini di non sostituirsi alle forze dell’ordine
In generale, la polizia tedesca ha fatto sapere, tramite un portavoce, che i civili non devono sostituirsi alle forse dell’ordine prendendo in mano la situazione in modo diretto, onde evitare di incorrere in denunce d’ufficio per aggressione. In caso di blocchi stradali, quindi, l’unica azione legittima da parte degli automobilisti è, se lo ritengono opportuno, chiamare la polizia.
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Blocco stradale a Berlino: tensione tra attivisti e automobilisti
Nuovi blocchi stradali di attivisti per il clima sono stati organizzati martedì mattina, ancora sulla A100 in direzione nord, nel tunnel autostradale Britz a Neukölln e in corrispondenza delle uscite di Tempelhofer Damm, Alboinstraße e Sachsendamm. In alcuni casi, gli attivisti si sono fisicamente incollati alla strada. Il movimento ha criticato aspramente le politiche del governo e la repressione dei manifestanti.
Noch lassen @OlafScholz und die #Bundesregierung friedlichen Protest weiter in Handschellen enden, anstatt endlich was gegen #Lebensmittelverschwendung zu tun. 18 Mio t Essen im Müll = Skandal, der heute noch enden könnte! @_GermanZero hat den Gesetzentwurf dazu. #MachtEurenJob! https://t.co/PMQE1qUZAX pic.twitter.com/9xve9HGhLz
— Letzte Generation (@AufstandLastGen) February 8, 2022
Oltre 26 blocchi stradali in pochi giorni. Un’ambulanza bloccata nel traffico
Nei giorni scorsi si sono registrati 26 blocchi del traffico da parte degli attivisti per il clima, 13 dei quali sono stati posti in stato di fermo. Le accuse sono relative alla manifestazione non autorizzata, ma a queste potrebbero aggiungersi altri capi di imputazione più dettagliati legati ai costi di rimozione dei manifestanti dalla strada. In almeno un’occasione, inoltre, un’ambulanza è rimasta bloccata nel traffico a causa delle manifestazioni.
La sindaca di Berlino Franziska Giffey (SPD) ha criticato duramente i manifestanti. Sebbene le loro motivazioni siano legittime, ha detto, le modalità della protesta sono inaccettabili e mettono in pericolo i berlinesi.