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Una coalizione di Paesi volenterosi per accogliere i rifugiati in Europa: la proposta di Nancy Faeser

Il tema dell’accoglienza dei rifugiati in Europa continua a essere al centro del dibattito politico in Germania. Il nuovo governo non ha ancora intrapreso una via specifica, né nel senso dell’accoglienza né in senso contrario, ma i riflettori d’Europa sono puntati sulle scelte che la coalizione a semaforo farà in merito a questa questione. La ministra dell’interno Nancy Faeser (SPD), dopo un incontro con la commissaria europea per gli affari interni Ylva Johansson a Berlino lo scorso venerdì, ha espresso l’intenzione di lavorare con gli altri Stati Membri dell’Unione Europea per creare una “coalizione di volenterosi”, ovvero di Paesi disposti ad accogliere i richiedenti asilo.

Accogliere i rifugiati in Europa con una politica comune

Coordinarsi a livello europeo per la creazione di un sistema di asilo coerente e uniforme è, secondo Faeser, l’unico modo di uscire dall’impasse attuale, generata dalle molteplici crisi dei rifugiati alle quali gli Stati dell’Unione rispondono in maniera molto diversa. Il riferimento chiaro è a quello che sta accadendo al confine fra Bielorussia e Polonia, dove migliaia di profughi provenienti dal Medio Oriente sono bloccati nei boschi, esposti al gelo e con pochissimi mezzi di sussistenza. Questa situazione di crisi ha già causato diversi morti e il braccio di ferro fra il presidente bielorusso Lukashenko – che ha convogliato i rifugiati verso la Polonia – e l’Unione Europea si è protratto per molte settimane, prima di riuscire a effettuare circa 5000 rimpatri. Nel frattempo, alcuni Paesi europei, fra i quali la Polonia e l’Ungheria, non si smuovono da una politica di chiusura totale rispetto alla possibilità di accogliere i rifugiati.

Per risolvere la crisi, Faeser vuole imprimere “un nuovo spirito” alla politica migratoria a livello sia tedesco che europeo. I primi colloqui della ministra le autorità francesi e italiane, ha dichiarato, sono stati promettenti. Anche Johansson ha sottolineato l’importanza, per i Paesi Europei, di essere solidali e pronti ad accogliere i richiedenti asilo secondo le proprie rispettive forze e possibilità.


2000 rifugiati
Una donna con il proprio bambino in attesa di ricevere un pasto presso il checkpoint di Bruzgi, al confine fra Bielorussia e Polonia Foto: EPA-EFE/STRINGER
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La CDU/CSU si oppone: “stop agli ingressi”

In Germania, la proposta di Nancy Faeser ha incontrato una forte opposizione da parte della CDU/CSU, che sembra invece intenzionata a distanziarsi dallo “stile Merkel” in materia di accoglienza. L’esperto di politica interna della CDU Christoph de Vries ha infatti dichiarato alla testata Bild che “La priorità assoluta per un ministro degli interni tedesco dovrebbe essere lanciare segnali chiari di stop agli ingressi nel Paese e non di invitare nuovi rifugiati” dopo che la Germania ha “sopportato per molti anni il più grande carico umanitario d’Europa”.

Nonostante una cospicua distanza politica, anche i due predecessori di Faeser, Horst Seehofer e Thomas de Maizière (entrambi CDU) avevano sostenuto variazioni sul tema della “coalizione dei volenterosi”, allo scopo di incentivare una distribuzione dei rifugiati in Europa. Il veto di Polonia e Ungheria rispetto a una distribuzione dei rifugiati in arrivo tra tutti gli stati dell’UE, però, aveva sempre fatto naufragare questi tentativi.

“La responsabilità della Germania” ha detto il capogruppo della CSU Alexander Dobrindt all’agenzia di stampa dpa “è quella di riunire l’Europa sulle grandi questioni, non di dividerla”. Secondo Dobrindt, le politiche migratorie del nuovo governo minano l’idea di Europa, mostrando “una mancanza di rispetto per le posizioni dei Paesi a noi vicini”. Sempre secondo Dobrindt, inoltre, stabilire unilateralmente nuovi incentivi all’arrivo dei rifugiati in Europa mette in pericolo l’unità della UE e le frontiere aperte al suo interno.

Le dichiarazioni di Faeser hanno invece trovato l’appoggio dei Verdi. Il presidente della Commissione UE al Bundestag Anton Hofreiter, infatti, si è detto favorevole all’idea di una “coalizione di volenterosi” come via d’uscita dall’attuale crisi.

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