Germania, Jörg Meuthen lascia AfD. L’ex leader: “Il cuore del partito batte molto a destra”
È un “abbandono eccellente” quello di Jörg Meuthen, il co-presidente di Alternativa per la Germania, che si è dimesso con effetto immediato. E come se non bastasse, Meuthen lascia AfD in modo decisamente rumoroso, puntando il dito contro l’estrema destra interna al partito.
Jörg Meuthen lascia AfD e parla di istanze non democratiche e di un partito sempre più simile a una setta
Secondo quanto dichiarato da Meuthen all’emittente ARD, Alternativa per la Germania starebbe scivolando sempre di più su posizioni estreme e le parole usate dal politico, che dal 2015 è anche portavoce federale, sono inequivocabili.
L’ormai ex co-presidente, che divideva l’incarico con Tino Chrupalla, ha infatti dichiarato che alcuni elementi di AfD non si muovono “sul terreno di un ordinamento liberal-democratico” e che “il cuore del partito, oggi, batte molto a destra“. Meuthen ha inoltre aggiunto che, soprattutto da quando c’è la crisi del Corona, AfD starebbe assomigliando sempre di più a una specie di setta.
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Prevale ancora una volta “l’Ala” estremista del partito
L’economista sessantenne ha ammesso il suo fallimento nel tentare di far prevalere, all’interno di AfD, una visione meno estremista. Non è un segreto, del resto, che nel partito ci siano state a lungo due anime: una più moderata e una più radicale, rappresentata dall’ultradestra di “Der Flügel” (letteralmente “L’Ala”), fazione guidata dal controverso Bjorn Hocke. Nonostante “l’Ala” sia stata formalmente sciolta nel 2020, sono i suoi nocchieri ad essersi imposti all’interno del partito, mentre gli esponenti meno oltranzisti sono finiti tutti fuori dai giochi.
In questo senso Meuthen non fa eccezione. Uscendo da AfD seguirà infatti le orme di Frauke Petry e Bernd Lucke, che prima di lui erano arrivati alle stesse conclusioni e che prima di lui sono stati sconfitti dalla componente più estremista di AfD. Meuthen non ha esitato a menzionare i suoi avversari esplicitamente. Ha infatti dichiarato: “Chrupalla, Weidel, Gauland, Höcke, Brandner, saranno davvero felici per il fatto che io me ne sia andato. Ci stavano lavorando da tempo”.
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Meuthen su Höcke e Kablitz: “Non li chiamerei nazisti, ma sono reazionari”
Ad ARD Meuthen ha dichiarato anche che non chiamerebbe nazisti i controversi Björn Höcke o Andreas Kablitz, quest’ultimo peraltro espulso da AfD anche grazie al voto del dimissionario co-presidente, ma comunque frequentato pubblicamente da altri esponenti del partito. “Hanno però una visione del mondo che non è la mia. Io sono conservatore, ma non reazionario” ha precisato Meuthen, aggiungendo che queste persone, invece, “vogliono tornare a tempi che non possono più esistere”.
L’ex leader ha infine dichiarato di non ritenere che AfD possa avere vere possibilità. Il politico ritiene infatti che, per come stanno andando le cose, il partito da cui sta uscendo non possa ambire che a qualche successo regionale nella Germania Orientale. Per quanto riguarda invece il suo personale futuro politico, Meuthen continuerà a fare l’eurodeputato nel gruppo sovranista ed euroscettico “Identità e democrazia” e ha dichiarato di voler continuare a essere politicamente attivo.
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