Baviera, omicida a 18 anni: il suo idolo è un serial killer
È iniziato venerdì il processo a una diciannovenne di Bamberg, in Baviera, accusata dell’omicidio di un uomo, avvenuto lo scorso anno a Norimberga. Durante l’udienza la giovane non ha parlato, ma a far discutere sono le lettere che ha scritto dal carcere, nelle quali non solo si riferisce al fatto come “omicidio” e se ne attribuisce la responsabilità, ma indica anche un movente che ha lasciato interdetti tanto gli inquirenti quanto l’opinione pubblica. Dagli scritti della ragazza, infatti, emerge l’ossessione per il serial killer americano Richard Ramirez e il desiderio di emularlo.
I fatti: l’omicidio è avvenuto dopo un incontro in chat
All’epoca dei fatti, l’imputata aveva 18 anni. Sembra che la vittima sia stata scelta completamente a caso su un sito di incontri. La ragazza, secondo quanto ricostruito dall’ufficio del pubblico ministero, aveva iniziato a scambiarsi messaggi con diversi uomini, fino a quando il primo, un trentanovenne di Norimberga, non le ha proposto un incontro. A quel punto la ragazza ha detto di avere accesso a una capanna nei boschi vicini e ha proposto all’uomo di andarci insieme per un incontro intimo. Una volta in auto, con una scusa, la diciottenne avrebbe fatto fermare l’uomo in una strada sterrata nei pressi di Gasseldorf e, scesa dall’auto, lo avrebbe accoltellato alla gola con una lama di 12 centimetri. L’uomo sarebbe riuscito a prendere il coltello e a scappare verso la vicina strada federale B470, per poi perdere conoscenza. Soccorso e portato all’ospedale di Erlangen, è morto in seguito per le ferite riportate.
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Le lettere, gli abusi e l’ossessione per il serial killer
Tanto la diciannovenne quanto sua madre, presente in aula, non hanno proferito parola durante l’udienza presso il tribunale regionale di Bamberg, ma a peggiorare la situazione dell’imputata ci sarebbero le lettere inviate dal carcere, dove è in custodia cautelare, alla madre e agli amici. In questi scritti, l’imputata descrive un background di abusi e uso di droghe, parla di un ex che l’avrebbe violentata e avrebbe tentato di strangolarla fino a farle perdere conoscenza, ma soprattutto chiede con insistenza foto del serial killer Ramirez, per il quale mostra un’assoluta infatuazione. “Lui per me è tutto” e “Io amo Richard” sono alcune delle frasi che hanno spinto il procuratore capo Michael Hoffmann a ritenere che il gesto dell’imputata sia stato un tentativo di emulare il suo idolo ed eguagliarne la fama.
A metà degli anni ’80, Ramirez, conosciuto come “Night Stalker”, commise una serie di brutali omicidi e stupri nella zona fra Los Angeles e San Francisco. Fu condannato a morte nel 1989 per un totale di tredici omicidi, cinque tentati omicidi, undici abusi sessuali e quattordici furti con scasso, ma la sentenza non venne mai eseguita e Ramirez morì in carcere per cause naturali nel 2013.
Il processo alla diciannovenne bavarese continuerà martedì.
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