di Federico Quadrelli
Ci sono molte persone che sono arrivate a ricoprire ruoli apicali nella politica nazionale o internazionale, in tutti i paesi del mondo, ma non tutte queste personalità poi “passano alla storia”. Angela Merkel, a torto o a ragione, rientra a pieno titolo proprio in quest’ultimo caso.
La cancelliera tedesca è rimasta saldamente al potere della più importante economia europea per 16 anni. In Germania si parla di “generazione Merkel” poiché ci sono ragazze/i cresciute/i letteralmente avendo visto e sentito sempre e solo lei, come capo del governo federale, tanto che, probabilmente, tra i più giovani qualcuno deve essersi chiesto: “Ma un uomo può essere cancelliere?”
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A tal proposito, durante la campagna elettorale del 2021, il candidato della SPD e Olaf Scholz ci ha scherzato su affermando: “Anche io posso essere cancelliera”.
Eppure, Angela Merkel non è certo una leader che può essere definita carismatica e dirompente come Margaret Thatcher, né dotata della passione e dell’empatia di Evita Péron o di Indira Gandhi. Quindi, quali sono le ragioni dietro alla “specificità” del caso Angela Merkel?
“L’inattesa. Angela Merkel. Una biografia politica”: il libro di Tonia Mastrobuoni
Questa è la domanda che trova una risposta – anzi, più risposte – nella biografia politica scritta da Tonia Mastrobuoni, “L’inattesa” (qui sul sito della Feltrinelli, ndr), titolo che è già un programma perché evidenzia in qualche modo l’arrivo di Merkel sulla scena politica tedesca – e poi europea e globale – come qualche cosa di non previsto, quasi di casuale.
Ho letto con grande interesse questo libro, scorrevole e piacevole, ricco di aneddoti e di riferimenti alla vita privata e politica di quella che per anni è stata definita da Forbes la “donna più potente del mondo”.
“L’inattesa” segue un percorso storico lineare, dalla gioventù di Angela Merkel alle prime forme di impegno civico nella ex DDR arrivando al suo ingresso nella CDU, nel governo federale per arrivare fino ad oggi. Si tratta di una narrazione che ti accompagna, mano nella mano, nella vita di uno dei personaggi politici contemporanei più interessanti e ambigui.
Sì, perché, come viene messo bene in evidenza nel libro da Mastrobuoni, Angela Merkel è una donna davvero peculiare. Nelle sue vicende ha giocato un ruolo notevole la fortuna, mi viene da dire, ma anche la sua capacità, forse la più importante per capirne il successo, di anticipare gli eventi e di reagire in modo appropriato. Anche se questo ha significato, e non raramente, errori e rallentamenti notevoli, anche a danno di altri.
Angela Merkel: pragmatismo o cinismo?
Il suo pragmatismo, che le deriva dalla sua formazione scientifica, forse, ma anche dall’educazione ricevuta, arriva fino al cinismo. Ma questo è parte del gioco in politica. Non sempre, ma spesso. Grazie al lavoro minuzioso di analisi delle fonti e dei documenti realizzato da Tonia Mastrobuoni, “L’inattesa” offre una panoramica completa di Angela Merkel, anche da prospettive inedite e del tutto inaspettate. Ho imparato moltissimo su questa figura, leggendo pagina per pagina questo bel libro.
Eppure, Angela Merkel è una contemporanea, cosa non si sa di lei che è sempre sui giornali, su youtube, su internet, tra notizie di ogni tipo? Ebbene, vi stupirà sapere che sappiamo davvero poco, perché la Cancelliera è riservata e non sovrappone mai il piano politico con quello privato.
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Politica come lavoro o politica come vocazione?
Quando penso ad Angela Merkel, specie ora dopo aver letto il libro di Tonia Mastrobuoni, penso ad uno dei testi più importanti del sociologo Max Weber, “Politik als Beruf”, dove “Beruf” non ci parla solo della “professione” come attività lavorativa, ma anche della “vocazione”. L’Hintergrund etico dell’agire “pragmatico” della Cancelliera è un modello secondo me, per chi vuole fare politica con l’intento di “servire” il proprio Paese, un ideale o dei principi.
Certo, la politica è anche gioco di potere, battaglia senza esclusione di colpi e bisogna essere capaci di reagire, di prevedere le mosse degli avversasi, anche interni, come l’esperienza di Merkel ci dice, e sviluppare un istinto peculiare che dall’esterno può sembrare mero cinismo. Ma ciò che distingue chi ha il potere, da chi lo ha e lo esercita bene, e che passa, positivamente, alla storia, è ciò che sta alla base dell’impegno politico stesso: serve un’etica solida e coerente che guidi le azioni, controlli il potere e non faccia perdere la testa a chi si trova in una determinata posizione di potere.
Non so se queste siano le risposte giuste alla domanda che ho posto su Angela Merkel e il suo ruolo nella storia, ma sono le riflessioni che la lettura del libro di Tonia Mastrobuoni mi ha, fino ad ora, stimolato. Non posso che suggerire a tutte e a tutti voi di acquistare il libro e di leggerlo, credetemi: ne vale la pena!
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