La Russia espelle due diplomatici tedeschi: “protesta contro un verdetto politico”

diplomatici tedeschi
L'ambasciata tedesca a Mosca Denghu at English Wikipedia, CC BY 3.0 , via Wikimedia Commons

Le relazioni fra Germania e Russia sono tese da anni. Il deterioramento del dialogo fra i due Paesi è stato costante fin dal 2014, anno in cui la Russia ha invaso e annesso la Crimea. Nel 2015, il Bundestag ha subito il più grave attacco informatico della sua storia – del quale sono tutt’oggi ritenuti responsabili gli hacker russi. L’oppositore di Putin Alexei Nawalny è stato avvelenato mentre era in viaggio verso Berlino e in Germania è stato curato, prima di tornare in patria ed essere arrestato. L’ultimo capitolo nell’escalation di ostilità fra Berlino e Mosca è il verdetto del processo sull’omicidio di un cittadino georgiano a Tiergarten nel 2019, omicidio che, secondo i giudici, è stato commissionato direttamente dal Cremlino. In conseguenza del verdetto, Berlino aveva espulso due diplomatici russi. La risposta della controparte non si è fatta attendere: lunedì, la Russia ha espulso due diplomatici tedeschi in segno di “ferma protesta” contro la mossa equivalente della Germania.

Diplomatici tedeschi espulsi. Il Cremlino “giusta reazione contro un verdetto politico e irrealistico”

L’annuncio è arrivato dal ministero degli esteri russo dopo un colloquio con l’ambasciatore tedesco a Mosca, Géza Andreas von Geyr. Le autorità russe, d’altra parte, avevano già annunciato di avere in programma una reazione equivalente, dopo quella che hanno definito “una sentenza politica” e “irrealistica”. Il ministero degli esteri tedesco, per contro, difende la propria scelta come reazione misurata alla grave violazione della sovranità della Repubblica Federale di Germania, mentre bolla l’ultima azione del Cremlino come “del tutto immotivata” e auspica un dialogo con Mosca che sia basato sul diritto internazionale e sul mutuo rispetto fra i due Paesi.


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Russia e Germania: tensione in grescita

Su quali basi tale dialogo possa essere costruito è difficile da determinare, viste le posizioni di partenza. Da un lato, il presidente russo Putin aveva definito la vittima dell’omicidio di Tiergarten “un leader di gruppi terroristi, un assassino e un criminale”, mentre il suo ministero degli esteri negava recisamente qualsiasi coinvolgimento delle autorità russe nel delitto – per il quale è stato condannato all’ergastolo un cinquantaseienne russo. Dall’altro, Berlino ha accusato esplicitamente le autorità e la diplomazia di Mosca di non aver cooperato con le indagini e i giudici tedeschi hanno definito l’omicidio di Tornike Khangoshvili un atto di “terrorismo di stato”.

Ora, Mosca fa sapere tramite un portavoce della ministra degli esteri Maria Zakharova, che risponderà colpo su colpo a qualsiasi azione ostile da parte della Germania. Per il momento, nessuno si aspetta una diminuzione della tensione fra i due Paesi.

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