La Corte Costituzionale tedesca sul triage: illegittimo discriminare le persone disabili

triage intensiva

In Germania si è parlato di triage in più momenti, durante la pandemia. Con questo termine si intende la possibilità che il personale medico selezioni i pazienti ai quali prestare le cure in situazioni d’emergenza, per esempio quando le risorse dell’ospedale non sono sufficienti a garantire l’assistenza per tutti i pazienti che arrivano in pronto soccorso. In questi casi, il triage prevede di dare precedenza ai pazienti che hanno maggiori possibilità di sopravvivere. Questa pratica, che la pandemia di Covid-19, abbinata alla diminuzione dei letti e del personale di terapia intensiva negli ultimi due anni, ha generato accese discussioni in Germania e ha portato un gruppo di persone disabili a sollevare un’obiezione sulla legittimità delle misure presso la Corte Costituzionale, poiché ritenevano che questo criterio costituisse una discriminazione verso chi, a causa di una disabilità, è statisticamente più a rischio in caso di patologie come il Covid.

La Corte Costituzionale: “Immediatamente nuove linee guida sul triage”

Ora la Corte Costituzionale ha deliberato in merito, stabilendo che il legislatore dovrà immediatamente dettare nuove linee guida in materia di triage. La sentenza, pubblicata nella giornata di martedì, va a sottolineare un vuoto normativo creato dalla situazione senza precedenti che si è verificata negli ultimi due anni. Il governo federale, infatti, fino a questo momento non aveva preso alcuna misura specifica per fare in modo che il triage non infrangesse il divieto di discriminazione contro le persone disabili, presente nella Costituzione tedesca.

La Corte Costituzionale, naturalmente, non ha dettato il contenuto di alcuna misura, dal momento che questo compito spetta al potere legislativo, ma si è espressa solo sul caso specifico delle persone disabili, dal momento che escludere queste ultime dall’accesso ai letti di terapia intensiva in virtù della loro disabilità costituirebbe una discriminazione incompatibile con la massima fonte del diritto tedesco. Nella decisione della Corte si afferma che il legislatore ha un margine di valutazione nella formulazione concreta delle norme.

L’Associazione tedesca di medicina intensiva: le nostre linee guida non sono discriminatorie

Le nove persone con disabilità che hanno dato inizio al procedimento si sono mobilitate quando l’Associazione interdisciplinare tedesca per la cura intensiva e la medicina d’urgenza (Divi) ha sviluppato delle “Raccomandazioni etiche cliniche” per il triage insieme ad altre società professionali. I criteri contenuti in queste raccomandazioni hanno causato notevole preoccupazione fra le persone con disabilità, dal momento che la fragilità del paziente e le patologie preesistenti giocavano un ruolo fondamentale nella selezione dei pazienti ai quali assegnare i posti in terapia intensiva. Molte disabilità compromettono le possibilità di sopravvivenza e la valutazione statistica che si applica in fase di triage non è compatibile non il principio di non-discriminazione delle persone disabili.


Leggi anche:
La Germania si prepara al triage. Montgomery: “L’Italia potrebbe aiutarci. Lì va molto meglio che da noi”

Dopo che l’obiezione di costituzionalità è diventata di pubblico dominio, gli autori delle linee guida, fra cui la Divi, hanno assicurato che nessuno sarebbe stato discriminato in base all’età, alla disabilità o alle malattie croniche e che i criteri inseriti nelle linee guida si sarebbero considerati rilevanti solo se avessero interferito con le possibilità di sopravvivenza alla patologia corrente. Tuttavia è la stessa Divi a concordare che una base giuridica è necessaria per garantire che i professionisti della sanità possano operare nella certezza di rispettare tutte le norme vigenti.

La questione veniva rimandata da un anno

Il procedimento era iniziato in realtà nel 2020, con una richiesta urgente che in prima istanza non era stata considerata tale, poiché la situazione estiva non era considerata critica e presentava come poco probabile un ricorso al triage. Con la quarta ondata di Covid e il calo progressivo dei letti liberi in terapia intensiva, che ha portato a diversi trasferimenti di pazienti da un Land all’altro, nonché con le previsioni tutt’altro che rassicuranti per i prossimi mesi, tuttavia, la questione è apparsa ineludibile.

 

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!