Il vicepresidente polacco contro il governo di Berlino: “La Germania vuole creare il Quarto Reich”

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Il vicepresidente polacco Jarosław Kaczyński. Kancelaria Prezesa Rady Ministrów, CC BY 3.0 PL , via Wikimedia Commons

I rapporti fra Polonia e Germania sono piuttosto tesi già da diversi anni. Fra i temi più scottanti nelle relazioni fra i due paesi ci sono la controversa riforma giudiziaria attuata dalla Polonia nel 2017 e considerata antidemocratica da molti degli alleati europei, la recente crisi dei migranti al confine bielorusso e anche l’insofferenza della Polonia ai tentativi di uniformare alcune politiche all’interno dell’UE, che il governo di Varsavia ha bollato come tentativi di federalismo. L’ultimo attacco è venuto dal vicepresidente del governo polacco e leader del partito di estrema destra PiS, Jaroslaw Kaczynski, che in un’intervista al quotidiano GPC ha accusato la Germania di voler trasformare l’Unione Europea nel “quarto Reich tedesco”.

Kaczynski “il quarto Reich non è una cosa negativa, ma la Polonia non si sottomette”

Curiosamente, Kaczynski ci ha tenuto a precisare che non vede nel termine “quarto Reich” una connotazione di per sé negativa, poiché non fa riferimento al terzo Reich, bensì al primo, ovvero il Sacro Romano Impero. Nonostante questa precisazione, il vicepresidente ha affermato che, qualora questo piano di federazione sottomessa alla Germania dovesse arrivare a compimento, la Polonia, come Stato subalterno, sarebbe “degradata” a diversi livelli.


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Il governo polacco contro l’idea di un’Europa federale

D’altra parte l’avversione del governo polacco per qualsiasi idea di federazione europea è nota: già la scorsa settimana, in occasione della prima visita di Olaf Scholz (SPD) da cancelliere, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha espresso critiche esplicite agli obiettivi della coalizione di governo tedesca circa la creazione di un’Europa federale. Una prospettiva di questo genere, dal punto di vista del premier polacco, porta con sé il rischio di un centralismo burocratico visto come utopico e pericoloso allo stesso tempo.

La riforma giudiziaria che non piace all’Europa

Nel mirino del recente attacco del vicepresidente è finita anche la Corte di Giustizia Europea, che Kaczynski ha definito “lo strumento fondamentale” con il quale l’UE cerca di imporre idee federaliste. La ragione può essere individuata nel fatto che il PiS sia accusato dagli alleati europei di aver minato l’indipendenza della magistratura nel 2017, installando alla Corte costituzionale giudici fedeli al governo e creando una camera disciplinare per ricondurre all’obbedienza quelli che si esprimono in maniera critica. La Commissione Europea ha quindi avviato diverse procedure d’infrazione, alcune dei quali sono state discusse nel corso di cause proprio alla Corte di Giustizia Europea.

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