Il pub in crisi diventa un rifugio diurno per i senzatetto: succede ad Alexanderplatz

rifugio diurno per i senzatetto

Il Natale, di per sé, non è un momento facile per i senzatetto di Berlino. Questo secondo Natale di crisi pandemica, per questa fascia della popolazione, si sta rivelando ancora più duro, a causa della chiusura di molti centri di accoglienza che non riuscivano a rispettare le norme igieniche previste. Perfino la possibilità di dormire al coperto nelle stazioni dei treni è stata messa in discussione, per poi essere confermata a determinate condizioni. Dal 15 dicembre, tuttavia, ad Alexanderplatz c’è un nuovo rifugio diurno per i senzatetto della capitale, dove gli ospiti possono consumare pasti caldi e riposarsi, ma anche ricevere aiuto e consulenza in diverse lingue, per accedere a sussidi sociali o trovare una sistemazione per la notte. Si tratta dell’Hofbräu, una Gasthaus – ovvero una locanda – che la crisi economica causata dalla pandemia aveva costretto a chiudere. I proprietari hanno trovato il modo di trasformare un momento di difficoltà in un’opportunità per sé e per gli altri.

Da locanda per turisti a rifugio diurno per i senzatetto: la storia dell’Hofbräu

Per rendere possibile la trasformazione dell’Hofbräu da tipica locanda in stile bavarese per turisti a rifugio diurno per i senzatetto è intervenuta l’associazione Gebewo, che gestisce l’intera operazione. Il personale del ristorante cucina ogni giorno fino a 200 pasti caldi, offrendo sempre due opzioni – una vegetariana e una a base di carne. Le ricette cambiano ogni giorno e il dessert compreso nel menu cambia ogni settimana. Si servono anche bevande calde e non si applica la regola 3G: gli ampi spazi del locale, che si estende su oltre 1500 metri quadri, permettono di garantire il distanziamento. L’unico requisito richiesto è l’uso della mascherina. L’accesso è privo di barriere architettoniche, consentendo così un facile accesso alle persone dalla mobilità ridotta, ed è permesso introdurre cani.


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Pasti caldi e assistenza in diverse lingue

I camerieri della locanda, che grazie a questa iniziativa hanno potuto uscire dalla cassa integrazione e tornare a lavorare, sono entusiasti dell’iniziativa. Proprio da uno di loro sarebbe partita l’idea. L’uomo, infatti, svolgeva attività di volontariato presso un centro per senzatetto e si era trovato a commentare con il proprietario del locale la drammatica situazione della chiusura dei rifugi e delle mense. Così è nato il progetto di convertire il pub ormai chiuso in un rifugio diurno per i senzatetto. Gebewo è stato il tramite fra i gestori e le istituzioni ed è anche l’ente che si incarica di fornire consulenze a coloro che le richiedono. I volontari offrono assistenza in diverse lingue e aiutano gli ospiti della struttura a presentare richieste per sussidi sociali come l’Hartz IV, a individuare indirizzi temporanei per le comunicazioni con le istituzioni e i job center, favorire l’accesso all’assistenza medica e, laddove possibile, a trovare una sistemazione per la notte.

Al momento l’Hofbräu è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16 e offre la possibilità di stare al caldo, mangiare, chiacchierare, leggere il giornale e anche dormire per qualche ora, in un momento in cui il freddo rischia di essere, per chi non ha una fissa dimora, più pericoloso perfino del Covid. Al momento si discute con il Dipartimento per l’integrazione, il lavoro e gli affari sociali del Senato di Berlino la possibilità di estendere le ore di apertura e la metratura disponibile per l’accoglienza.

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