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Berlino: 50 Euro di multa per chi non rispetta la regola 3G sui mezzi pubblici

Quanto costa trasgredire alla regola 3G sui mezzi pubblici? Dalla fine di novembre, per accedere al trasporto pubblico in Germania è necessario essere completamente vaccinati contro il Covid-19, presentare un certificato di avvenuta guarigione oppure produrre l’esito di un test negativo recente. La BVG – l’azienda dei trasporti che gestisce tram, autobus e metropolitane a Berlino – ha iniziato, non senza difficoltà, ad applicare questa regola. A garantirne il rispetto sono i controllori, già noti per i modi non sempre urbani, che ora devono aggiungere una multa di ben 50 Euro per coloro che non sono in grado di esibire, insieme al titolo di viaggio, anche la documentazione richiesta dalle norme anti Covid.

Senza mascherina né prova 3G, multa fino a 100 Euro

Le contravvenzioni saranno applicate a partire da lunedì prossimo e si applicano anche a coloro che non indossano la mascherina FFP2 a coprire naso e bocca, così come richiesto dal regolamento che è già in vigore sui trasporti locali di Berlino da diversi mesi. Chi fosse colto a viaggiare sui mezzi della BVG senza mascherina e senza uno dei tre documenti accettati per ottemperare alla regola 3G rischia quindi una multa totale di 100 Euro.


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Controlli difficili e carenza di personale

Si prevede che questa nuova disposizione crei ulteriore pressione sul personale dell’azienda di trasporto pubblico, che aveva già reagito con una certa insofferenza alla necessità non solo di applicare la regola 3G, ma anche di rispettarla. Come avvenuto pochi giorni prima per la S-Bahn, infatti, anche la BVG ha annunciato il rischio di ritardi e sospensioni nel servizio dovuti proprio a una forte carenza di personale. Molti dipendenti, infatti, più o meno in corrispondenza con l’inizio dell’applicazione delle restrizioni sui mezzi pubblici, si sono messi in malattia. Entrambe le aziende hanno dato a intendere di sospettare una correlazione fra le due cose: alcuni dipendenti non vaccinati, infatti, sarebbero restii a rispettare il 3G in prima persona, mentre molti controllori lamenterebbero la difficoltà di farlo rispettare ai passeggeri e la necessità di ricorrere spesso all’aiuto delle forze dell’ordine.

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