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Heiko Maas contrario ad accogliere i rifugiati provenienti dalla Bielorussia

Dopo la riunione dei ministri degli esteri dell’UE a Bruxelles, il ministro tedesco Heiko Maas (SPD) si è espresso chiaramente contro l’accoglienza da parte della Germania dei rifugiati provenienti dalla Bielorussia e ha accusato il presidente bielorusso Alexander Lukaschenko di strumentalizzare la crisi dei migranti per ricattare i Paesi dell’Unione Europea, in risposta alle sanzioni già applicate contro il suo regime per la repressione dell’opposizione democratica. Il riferimento è evidentemente alla minaccia, da parte di Lukashenko, di far atterrare in Germania i rifugiati bloccati alla frontiera, con aerei della compagnia di bandiera bielorussa, la Belavia, accettando l’offerta di accoglienza della città di Monaco.

I rifugiati provenienti dalla Bielorussia dovranno essere rimpatriati

Maas è invece inflessibile sulle sue posizioni: i rifugiati devono tornare nei rispettivi Paesi d’origine e l’Europa non deve cedere alle pressioni di Minsk. Secondo il ministro tedesco, la risposta più indicata a Lukashenko sarebbe un uso ampio e completo di tutti gli strumenti di sanzione a disposizione dell’Unione Europea, allo scopo di scoraggiare la strumentalizzazione dei rifugiati per scopi politici. Le sanzioni dovrebbero riguardare in particolare le aziende che hanno aiutato il regime bielorusso a far arrivare i migranti alla frontiera senza alcuna garanzia che avessero diritto all’asilo politico.


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Foto credits: EPA-EFE/Andreas Gora / POOL
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La Polonia risponde costruendo un muro

La risposta della Polonia alla crisi dei migranti è drastica: il governo polacco ha deciso di iniziare prima della fine dell’anno a costruire un muro al confine con la Bielorussia. L’idea di un’Europa dell’est che torna a erigere muri per impedire lo spostamento delle persone è vissuta da molti come il risveglio di un passato che si sperava sepolto.

Heiko Maas ha un approccio meno drastico del ministro dell’interno polacco Mariusz Kamiński, ma al tempo stesso non lascia spazio ad alcuna apertura sulla possibilità per le persone bloccate da giorni, in condizioni sempre più precarie, sul confine bielorusso. “La strada per ottenere il diritto d’asilo è un’altra” ha detto, aggiungendo che la Germania è già in contatto con alcuni dei Paesi d’origine dei migranti e che tali Paesi dovranno collaborare alla risoluzione del problema assumendosi la propria parte di responsabilità.

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