Germania: torna l’home office obbligatorio? Se ne discuterà giovedì al Bundestag

home office obbligatorio

In Germania si potrebbe tornare presto all’home office obbligatorio, per limitare i contatti non necessari in vista del drammatico aumento dei contagi nelle ultime settimane. Diversi quotidiani tedeschi, fra cui la Berliner Zeitung e l’Handelsblatt, ne hanno parlato negli ultimi giorni e la bozza di una proposta in merito è stata messa a disposizione dell’agenzia stampa dpa. I partiti della coalizione emersa dalle elezioni di settembre sono, in linea di massima, tutti d’accordo per un ritorno alle regole che sono state in vigore fino alla fine di giugno, come parte di quello che allora fu chiamato il “freno d’emergenza” a livello federale.

L’home office obbligatorio non sostituirà la regola 3G

In base a quelle disposizioni, che presto potrebbero essere reintrodotte, il datore di lavoro ha l’obbligo di offrire l’home office ai dipendenti, a meno che il lavoro da casa non sia assolutamente incompatibile con lo svolgimento delle loro mansioni, e i dipendenti hanno l’obbligo di accettare, qualora non sussistano condizioni che impediscono loro di lavorare da casa. L’home office obbligatorio, in questo caso, andrebbe non a sostituire ma piuttosto a integrare la regola 3G attualmente applicata, secondo la quale solo chi è vaccinato, guarito dal Covid o in possesso di un test negativo recente può accedere ai luoghi di lavoro e le aziende devono offrire ai dipendenti due test a settimana e preparare piani specifici per garantire l’igiene e la sanificazione degli spazi comuni ai quali i dipendenti hanno accesso.


regola 3G in ufficio

Leggi anche:
Il governo discute le nuove misure anti Covid: sarà obbligatoria la regola 3G in ufficio

 


La proposta sull’home office obbligatorio verrà discussa al Bundestag giovedì e al Bundesrat venerdì.

Il rapporto conflittuale dei tedeschi con l’home office

I datori di lavoro tedeschi, nel corso degli ultimi due anni, hanno manifestato notevoli resistenze all’idea di permettere ai dipendenti di lavorare in home office, anche quando il lavoro da remoto non inficia la produttività ed è perfettamente compatibile con il normale svolgimento delle attività dell’azienda. I dipendenti, per contro, tendono a essere divisi sulla questione: mentre alcuni hanno apprezzato la possibilità di risparmiare tempo sugli spostamenti quotidiani e di avere una gestione più indipendente della propria giornata lavorativa, altri hanno invece lamentato l’isolamento e la mancanza di contatto con i colleghi, oltre alla difficoltà di organizzarsi in autonomia.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!