È stata condannata all’ergastolo Christiane K., la 28enne che ha ucciso i suoi 5 figli a Solingen (Nord Reno-Westfalia), all’inizio di settembre dello scorso anno. La sentenza è arrivata oggi ed è stata emessa dal tribunale di Wuppertal.
I bambini avevano tra i 18 mesi e gli 8 anni e la donna li ha prima sedati e poi annegati nella vasca da bagno, per poi accuratamente sistemarli nei loro letti. A restare vivo, solo il figlio maggiore, di 11 anni, fortunatamente assente perché la madre lo aveva mandato dalla nonna, nella regione del Basso Reno.
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I 5 figli sono stati uccisi per colpire il marito
Gli inquirenti e i giudici ritengono che Christiane K. abbia ucciso i bambini per punire suo marito, dopo aver visto una foto dell’uomo che baciava la sua nuova compagna. Secondo quanto riferito in aula, inoltre, il giorno del brutale omicidio gli avrebbe detto via chat che non avrebbe mai più visto i suoi figli.
“Viveva in una specie di mondo di facciata che si era costruita da sola. Quando la facciata è venuta meno, i bambini hanno perso la loro funzione” ha dichiarato la pubblica accusa. Il giudice ha parlato inoltre di “un misto di rabbia, disperazione, umiliazione e vendetta”, sentimenti che avrebbero spinto la donna a uccidere i figli dopo aver pensato, la mattina del 3 settembre scorso, che “il suo progetto di vita fosse andato in pezzi”.
Il giudice riconosce una “particolare gravità della colpa”
Dopo aver commesso il terribile omicidio, la donna aveva tentato di uccidersi, buttandosi contro un treno nella stazione principale di Düsseldorf. Era però sopravvissuta. La sentenza è arrivata dopo 20 giorni di processo e l’ascolto di più di 40 testimoni. Il giudice, Jochen Kötter, ha definito gli omicidi “una tragedia” e riconosciuto la “particolare gravità della colpa”, il che vuol dire che la donna non potrà chiedere la libertà vigilata dopo 15 anni, come di solito accade.
L’accusata ha più volte negato la sua colpevolezza. Ha invece raccontato di aver subito un’aggressione da parte di un intruso, il quale sarebbe entrato nel suo appartamento, l’avrebbe legata, costretta a scrivere il messaggio ricevuto dall’ex in chat e avrebbe quindi ucciso i suoi 5 figli. La corte ha tuttavia definito questa versione “assolutamente senza senso”, parlando di “uno scenario inventato” che in nessuno modo si è o può essersi verificato.
Solinger Kindermorde: Lebenslange Haftstrafe für Mutter https://t.co/gH04RRo2GY #NordrheinWestfalen #Solingen #Kindermorde
— tagesschau (@tagesschau) November 4, 2021
La difesa: “Narcisista come Trump”
Thomas Seifert, avvocato della difesa, ha chiesto invece l’assoluzione per mancanza di prove. Ha ammesso, tuttavia, che l’accusata sarebbe una narcisista patologica paragonabile, per intensità del disturbo, all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Ha parlato della donna come di una vittima di suo padre, già condannato per possesso di pornografia infantile, e di una violenza subita da adolescente. Ha per questo suggerito una pena alternativa di otto anni per omicidio colposo, da scontarsi in un reparto psichiatrico.
I periti nominati dal tribunale hanno tuttavia attestato la piena capacità di intendere e volere dell’imputata. La corte ha quindi dichiarato, circa i presunti gravi episodi menzionati dalla difesa e relativi alla biografia della donna, di non avere idea di cosa sia successo veramente. Ha però aggiunto che, qualunque cosa sia accaduta, resta ferma la piena colpevolezza valutata nel caso di specie. Durissima, quindi, la sentenza emessa.
Gli avvocati della difesa hanno annunciato che si opporranno al verdetto presso la Corte di Giustizia Federale, tribunale di ultima istanza della giurisdizione ordinaria tedesca.
(Fonti: dpa)
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