L’Unione internazionale del pentathlon moderno (Uipm) starebbe pensando di eliminare l’equitazione dall’elenco delle sue discipline e sostituirla, invece, con prestazioni ciclistiche. Lo ha rivelato martedì il Guardian, che sostiene di averlo appreso da più fonti.
Penathlon senza equitazione? Tutto nasce dal “caso Schleu”
A determinare questa scelta avrebbe avuto un ruolo determinante quanto accaduto durante le olimpiadi di Tokyo, proprio durante una gara di equitazione. Di fronte all’ostinazione del suo cavallo, che si era rifiutato di saltare l’ostacolo, l’atleta tedesca Annika Schleu aveva ripetutamente frustato l’animale. Kim Reisner, inoltre, sua allenatrice nonché responsabile della squadra tedesca di pentathlon, aveva in quella stessa occasione colpito il cavallo con un pugno.
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Numerose erano state le polemiche nate da quell’episodio, in seguito al quale l’allenatrice tedesca era stata espulsa.
Alcuni avevano criticato il fatto che, nel pentathlon, cavalieri e cavalli siano pressoché sconosciuti gli uni agli altri, avendo solo pochi minuti per entrare in confidenza. Ritenevano dunque che fosse necessario effettuare delle modifiche in questo senso. Altri avevano parlato di crudeltà verso gli animali tout court e quindi di una disciplina “sbagliata” a prescindere.
La decisione finale potrebbe arrivare oggi
Secondo il Guardian, quella che si sta profilando all’orizzonte è una soluzione decisamente radicale e cioè, per l’appunto, la sostituzione dell’equitazione con il ciclismo nelle gare di pentathlon. Una serie di riunioni strategiche sul futuro della disciplina sarebbero in corso e la decisione finale dell’Uipm potrebbe arrivare addirittura oggi.
(Fonte, “Die Welt“)
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