Super-domenica elettorale a Berlino: oggi nella capitale si vota per quattro cose diverse

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Oggi è una domenica frenetica dal punto di vista elettorale, per Berlino. I giornali tedeschi la chiamano Superwahlsonntag, “super-domenica elettorale”, perché gli abitanti della capitale oggi non voteranno solo per eleggere il parlamento federale, ma anche quello cittadino e dodici nuovi parlamenti di distretto. Possono inoltre votare anche per il referendum che deciderà sul caldissimo tema dell’esproprio delle grandi società immobiliari.

Seggi aperti dalle 8.00 alle 18.00

I 2257 seggi elettorali di Berlino resteranno aperti dalle 08.00 alle 18.00 e al loro interno dovranno essere osservate diverse le misure igieniche previste allo scopo di contenere la pandemia di Corona. Obbligatorio è l’uso di mascherina FFP2. Si prevede che molte persone possano aver inoltre già votato per corrispondenza.

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Il Rotes Rathaus, il municipio di Berlino.

Super-domenica elettorale: cosa dicono i sondaggi

Michael Müller (SPD), l’attuale sindaco di Berlino, è in corsa per il Bundestag e di conseguenza verrà sostituito come capo del municipio cittadino, ma da chi? Secondo i recenti sondaggi, è in testa per il parlamento cittadino l’SPD, con la candidata di punta Franziska Giffey, tallonata dai Verdi e da Bettina Jarasch. Al terzo posto c’è Kai Wegner, leader della CDU a Berlino, seguito da Klaus Lederer e quindi dalla Linke.

Hanno buone possibilità di superare la soglia minima dei voti i liberali dell’FDP e l’ultra-destra di AfD, entrata per la prima volta nel parlamento cittadino nel 2016 e con il 14,2% dei voti.

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Potrebbe dunque continuare, sempre in base ai sondaggi, la coalizione rosso-rosso-verde formata cinque anni fa, anche se non sono escluse, almeno sulla carta, altre possibili alleanze.

Prospettive di coalizione: finora Franziska Giffey non si è pronunciata

La candidata favorita, Franziska Giffey, non si è in questo senso finora impegnata in dichiarazioni preliminari di coalizione, concentrando piuttosto la sua campagna elettorale soprattutto sul tema della crisi degli affitti, ma anche sulla protezione del clima, sull’educazione e sulle politiche di contenimento del Corona. A volte avendo mostrando persino dei punti di contatti con la CDU e per questo venendo criticata, insieme al suo partito, dagli attuali partner di coalizione.


Deutsche Wohnen

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Focus sul referendum

Il referendum su cui i cittadini si preparano a votare in questa “super-domenica elettorale”, pone alla cittadinanza il quesito se le società immobiliari con più di 3.000 appartamenti e fini di lucro, debbano essere statalizzate, cioè, di fatto, espropriate contro compensazione. I promotori dell’iniziativa “Deutsche Wohnen & Co enteignen” credono infatti che un provvedimento di questo tipo fermerà l’escalation degli affitti a Berlino e risolverà una crisi degli alloggi da tempo in atto.

Il referendum sarà considerato riuscito se ci saranno più sì che no e se verrà approvato da almeno un quarto degli elettori idonei, cioè circa 612.000 persone. Il risultato tuttavia non sarà legalmente vincolante, perché gli elettori non stanno votando su una legge specifica. Sarà tuttavia impossibile per il nuovo senato e il nuovo parlamento cittadino ignorare un tema tanto sentito e promosso.

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