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Ex ufficiale di polizia tedesco indagato per possesso illegale di armi

Il problema delle infiltrazioni di estrema destra all’interno delle forze di polizia tedesche continua a destare preoccupazioni e a ramificarsi in casi che rivelano una situazione più vasta e inquietante di quanto si fosse inizialmente immaginato. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di un ex ufficiale delle forze di polizia tedesche, che è stato accusato di possesso illegale di armi e di essere in qualche modo collegato all’estremista di destra noto con il nome di NSU 2.0, che ha inviato lettere minatorie a diversi esponenti della politica e dei media. Il presunto autore delle lettere, Alexander M., è stato arrestato a maggio a Berlino, ma le indagini sul caso sono proseguite, soprattutto sulla base del sospetto che M. possa aver ricevuto aiuto e supporto da esponenti delle forze dell’ordine. In diversi casi, infatti, le lettere sarebbero state precedute da presunte ricerche illegali di dati personali effettuate dai computer della polizia dell’Assia.

Possesso illegale di armi: due pistole, un fucile e munizioni senza permesso

A decidere se mandare o meno a processo l’ex poliziotto sarà il tribunale di Landshut, in Baviera, che dovrà accettare o respingere le accuse formulate. L’uomo sarebbe stato trovato in possesso di un fucile a ripetizione e due pistole semiautomatiche, oltre alle relative munizioni. Le armi sarebbero state detenute senza un regolare permesso. L’uomo ha negato tutte le accuse.


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L’ex ufficiale e sua moglie sono già oggetto di un’altra indagine: avrebbero infatti inviato diverse lettere minatorie, firmandosi con la sigla NSU 2.0, tanto a membri del parlamento tedesco quanto a diversi altri destinatari, fra cui un avvocato di Francoforte. Nel 2020, all’epoca dei fatti, l’ex ufficiale aveva 63 anni.

Le indagini sulle lettere minatorie sono ancora in corso e sono condotte dalla polizia dell’Assia, che ha fatto sapere, per il momento di ritenere che il coinvolgimento della coppia nell’operato di NSU 2.0 sia limitato e che si sia trattato essenzialmente di emuli non collegati con il colpevole principale. I due procedimenti sono svincolati l’uno dall’altro e procedono in parallelo.

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