Molestie sessuali al Bundestag: la denuncia della deputata SPD Bela Bach

molestie sessuali al Bundestag

“Avevo bisogno di sostegno per un progetto. Un collega, che si trovava in una posizione di potere decisiva, mi disse che me lo avrebbe garantito, se avessi accettato di incontrarlo privatamente”. La grave accusa è stata mossa dalla deputata dell’SPD Bela Bach, prima a Zeit Campus, a luglio, e poi in un’intervista alla rivista Bunte. Quello sopra descritto non sarebbe l’unico caso di molestie sessuali al Bundestag. In un’altra occasione, ha continuato Bach, un collega che si era già distinto per i suoi commenti sessisti, l’avrebbe palpeggiata durante una plenaria del parlamento.

Bela Bach: “Denuncio le molestie sessuali al Bundestag per essere esempio per le altre donne”

Bach ha dichiarato di non essere preoccupata per sé: “Se una cosa del genere succede a me” ha chiarito “viene denunciata. Se viene molestata una cameriera, nessuno lo denuncia”. Per questo la deputata del Magdeburgo eletta a Monaco ha scelto di divulgare questi due episodi, per offrire un modello alle donne fuori dal Bundestag. “Voglio incoraggiare tutte le donne che sono vittime di molestie sessuali. Nessuna donna deve sopportare questo nel 21° secolo” ha concluso.

Luise Amtsberg MdB – Bündnis 90/Die Grünen Bundestagsfraktion, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Leggi anche:
Annalena Baerbock e l’odio onilne: minacce e fake news per la candidata dei Verdi

 


Il problema del sessismo in parlamento, d’altra parte, è tutt’altro che una novità. Diverse deputate tedesche hanno riportato episodi che vanno dalla svalutazione del contributo delle colleghe da parte degli uomini – compresi i compagni di partito – fino alle vere e proprie molestie.

Nel frattempo, rimarca Bach su Twitter, gli uomini bianchi di mezza età sembrano sempre saperne più delle donne coinvolte in prima persona. L’affermazione è ironica e si riferisce alla dichiarazione del presidente del Bundestag, Wolfgang Schäuble, secondo cui “Per le donne in politica, ormai, le cose non sono più difficili”.

 

Sessismo e micro-aggressioni: Luise Amtsberg non ci sta

Anche la deputata dei Verdi Luise Amtsberg, in un’intervista al portale T-online, ha espresso insofferenza per gli atteggiamenti, per lo più accettati nel consesso politico tedesco, che tendono a sminuire il contributo delle donne, specialmente se giovani e ancor più se considerate convenzionalmente attraenti. Secondo Amtsberg, per esempio, è frequente che i colleghi si rivolgano alle deputate con un familiare “Mädchen (“Ragazza”), piuttosto che con il nome o eventuale titolo, come invece si fa fra uomini.

Forme sottili di sessismo, dichiara Amtsberg, si rintracciano anche nell’abitudine di riferirsi alle donne sempre e prima di tutto con rilievi che hanno a che fare con l’aspetto fisico, anche se sotto la patina untuosa del complimento. Ma presentare una deputata come “la bella collega dello Schleswig-Holstein” non è affatto un complimento – cosa che la vecchia generazione politica, donne comprese, spesso sembra ignorare. Tale affermazione, infatti, introduce di soppiatto l’idea che l’aspetto sia in qualche modo rilevante nel contesto in cui ci si trova, solo perché si parla di una donna. Se un aggettivo deve precedere la presentazione, ha detto Amtsberg, “vorrei piuttosto sentirmi presentare come grintosa, intelligente o irritante”.

Se le micro-aggressioni verbali sono all’ordine del giorno all’interno del Bundestag – e le aggressioni fisiche e le molestie sessuali vere e proprie, come quelle descritte da Bach, sono l’eccezione – nel dibattito pubblico le cose cambiano in peggio. Le donne in politica, non solo in Germania, sanno infatti che le prese di posizione pubbliche si pagano con messaggi estremamente violenti, quasi sempre a sfondo sessuale, e minacce di morte.

Entrambe le deputate indicano un’unica via d’uscita rispetto al sessismo imperante: smettere di tollerare certi comportamenti e denunciarli ogni volta che si presentano. “Non è possibile che la nostra democrazia sia condizionata da uomini e donne anziani che sopportano o perpetrano questi comportamenti. C’è qualcosa di gravemente sbagliato” ha dichiarato Bela Bach all’agenzia stampa Dpa.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!