Ex nazista centenario a processo a ottobre. Identità ignota per ragioni di privacy

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Internati nel campo di i Sachsenhausen in una foto del 1938. Di Sconosciuto - file:Prisoners in the concentration camp at Sachsenhausen, Germany, 12-19-1938 - NARA - 540175.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=91127596

Un ex nazista, impiegato come guardia delle SS nel campo di sterminio di Sachsenhausen, a nord di Berlino, sarà processato all’inizio di ottobre davanti al tribunale di Neuruppin, nel Brandeburgo.

Un rapporto medico ha confermato l’idoneità temporanea a sostenere il processo dell’ex nazista, che ha ben cento anni. Le udienze dureranno non più di due ore e mezza al giorno. Il quotidiano Welt am Sonntag è stato il primo a riportare la notizia, confermata lunedì dalla portavoce del tribunale Iris le Claire.

L’uomo è accusato di complicità nell’omicidio di 3518 persone.

Blick über den Ruppiner See zu Klosterkirche Sankt Trinitatis am Niemöllerplatz in Neuruppin am rechten Bildrand die Stahlskulptur “Parzival am See”

Ex nazista a processo: è accusato di complicità nell’omicidio degli internati

L’ex guardia è accusata nello specifico di aver assistito “consapevolmente e volontariamente” all’omicidio degli internati dal 1942 al febbraio del 1945. L’uomo svolgeva il suo “lavoro” nel settore principale dell’ex campo di concentramento. Gli omicidi avvenivano soprattutto in due modalità: la fucilazione, per quanto riguarda i prigionieri di guerra sovietici, nel 1942, e l’utilizzo del gas letale Zyklon B, nei confronti degli altri prigionieri.


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Per essere colpevoli, basta aver lavorato in un campo di sterminio

Come riportato dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, dal 2016 i tribunali tedeschi non insistono più su quelle prove di colpevolezza individuale che erano spesso richieste dopo la guerra e ancora negli anni ’60, e che oggi sono pressoché impossibili da fornire.

La tendenza attuale, nel 2021, è di ritenere il servizio in un campo dove avvenivano sistematici omicidi di massa come legalmente punibile di per sé. Il solo servizio in un campo di concentramento, dunque, non è sufficiente per sancire la colpevolezza dell’imputato, ma aver fatto pare del corpo di guardia in un campo di sterminio, il cui scopo era l’uccisione sistematica di tutti i prigionieri, implica invece complicità negli omicidi commessi anche senza prove concrete del crimine. Questo stabilisce oggi la giurisprudenza tedesca.

Immagine storica del campo di Sachsenhausen. Di Bundesarchiv, Bild 183-78612-0002 / Sconosciuto / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5431249

Nazisti centenari: Bruno D. e Irmgard F.

Per chi era legato agli internati uccisi e vive ancora, ottenere una condanna in tribunale è estremamente importante. Anche se non ci si aspetta che un centenario vada in carcere, neanche se è un ex assassino nazista. E non sono pochi i sopravvissuti dalla lunga vita, dal lato sbagliato della barricata.

Il quotidiano Tagesschau ricorda ad esempio che l’anno anno scorso Bruno D. è stato condannato dal tribunale di Amburgo a una pena di due anni con la condizionale per aver lavorato, come guardia delle SS, nel campo di concentramento di Stutthof. Il tribunale lo ha giudicato complice dell’omicidio di 5232 persone.
La settimana scorsa, invece, è stato reso noto che Irmgard F., un’ex segretaria di 95 anni, è stata formalmente accusata di complicità in 10.0000 omicidi, perpetrati sempre nel campo di sterminio di Stutthof, a causa del suo lavoro di dattilografa. Il fatto è accaduto nel Land dello Schleswig-Holstein.

L’identità dell’uomo che andrà a processo a ottobre non è stata resa nota, in virtù della legge sulla privacy, ma secondo quanto rivelato dalla Norddeutsche Rundfunk l’ex guarda di Sachsenhausen vivrebbe nel Brandeburgo.

Il cortile dell’appello a Sachsenhausen. L’intera area era controllata dalle torri munite di mitragliatrici.
Di Bundesarchiv, Bild 183-78612-0003 / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5358520

A Sachsenhausen furono condotti i primi esperimenti con il gas

A Sachsenhausen, furono internate più di 200.000 persone, tra il 1936 e il 1945. E decine di migliaia furono i prigionieri che vi morirono, non solo a causa dello sterminio programmatico che in questi terribili luoghi veniva realizzato, ma anche di fame, stenti, maltrattamenti, esecuzioni, lavori forzati ed esperimenti medici.

In questo campo terribile vennero condotti inoltre i primi esperimenti con i gas, prima quelli di scarico dei camion, poi quelli delle prime, rudimentali camere della morte.

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