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Dipendente dell’Ambasciata inglese a Berlino arrestato: lavorava per i servizi segreti russi

Ancora un caso di spionaggio nelle istituzioni diplomatiche internazionali a Berlino. Un dipendente dell’ambasciata britannica in Germania è stato arrestato a Potsdam, con l’accusa di aver passato informazioni riservate alle autorità russe. Dell’arrestato, fino a questo momento, si sa solo che è di nazionalità britannica, che ha 57 anni e che sarebbe al soldo dei servizi segreti russi.

Le autorità tedesche e britanniche hanno indagato di concerto su questo caso e proprio questa investigazione ha portato, nella giornata di martedì, all’ordinanza di custodia cautelare e all’arresto. Il ministero degli esteri tedesco ha definito “inaccettabili” le operazioni di intelligence che spiano Paesi alleati sul suolo tedesco e ha fatto sapere che seguirà molto da vicino lo sviluppo di questa vicenda e le ulteriori indagini del procuratore federale.


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Il dipendente dell’Ambasciata non era un diplomatico

Stando a quanto emerso finora dalle indagini – e al poco che è stato comunicato ufficialmente – il dipendente dell’ambasciata britannica avrebbe iniziato a lavorare per i servizi segreti russi al più tardi nel novembre del 2020 e sarebbe stato pagato per condividere con questi ultimi materiale riservato al quale aveva accesso per via del suo lavoro in Ambasciata. Gli investigatori della procura federale hanno anche perquisito l’abitazione e l’ufficio dell’accusato.

Il dipendente dell’Ambasciata arrestato, fa sapere il ministero dell’interno inglese, non fa parte del corpo diplomatico, il che vuol dire che non è stato inviato in missione dal governo, ma fa parte del personale assunto direttamente sul posto.

Le relazioni fra Russia e Inghilterra sono tese

Questo evento contribuisce a complicare le già tese relazioni internazionali della Russia, in particolare, ovviamente, quelle con l’Inghilterra. Si tratta infatti del secondo incidente in poche settimane: a metà luglio, la rotta di una nave da guerra britannica a largo della Crimea è stata deviata dalle autorità di frontiera russe con l’esplosione di alcuni colpi di avvertimento. Il Cremlino ha poi intimato al Regno Unito di tenersi alla larga dalle acque che circondano la penisola della Crimea. Le autorità inglesi, inoltre, considerano quelle russe direttamente responsabili dell’avvelenamento di tre persone su suolo inglese: l’agente russo che collaborava con i servizi segreti inglesi Sergei Skripal e sua figlia nel 2018 e l’ex agente russo Alexander Litvinenko nel 2006.

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