Si è tenuto e concluso il processo contro “la donna che aggredisce i ciclisti“, vale a dire K., una pensionata di 70 anni chiamata a rispondere davanti al giudice di quanto messo in atto ai danni di due persone.
Aggredisce ciclisti a Berlino: in aula una pensionata di 70 anni
La donna era accusata in primis di aver spruzzato dello spray irritante sul visto di H., un ciclista di 22 anni. E poi di aver fatto cadere intenzionalmente dalla bici una bambina.
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Il caso del 22enne H.
Il primo episodio è avvenuto il 19 giugno del 2019, nel quartiere di Frohnau, che appartiene al distretto berlinese di Reinickendorf. Il 22enne H. procedeva con la sua bici sul marciapiede, invece che sulla strada, e questo non è andato giù alla pensionata.
“I sampietrini in Wiltinger Straße sono così brutti che tutti i ciclisti usano il marciapiede” ha commentato sarcasticamenteK.. Quel 19 giugno, tuttavia, la donna non ha fatto alcun commento, ma ha direttamente utilizzato lo spray contro il giovane ciclista.
L’imputata invoca la legittima difesa. Il giudice dissente
“Sono scioccata da come l’accusa travisa le cose” ha replicato la pensionata attraverso il suo avvocato. Ha quindi aggiunto che H. le era passato sul piede già una volta. “Quindi, per paura, l’ho spruzzato per tenerlo a distanza” ha spiegato, invocando dunque la “legittima difesa”. Di diverso avviso è stato il giudice, che ha commentato dicendo che K. si è fatta giustizia da sola, comportamento illegittimo che ha arrecato danni a terzi. La donna ha replicato in modo decisamente appassionato: “Da quando difendere la propria vita è farsi giustizia da soli?”.
Il giudice non ha negato che il ciclista abbia agito in modo irregolare, ma ha aggiunto che K. avrebbe potuto dirgli semplicemente di smontare. “Invece ha cercato il confronto e lo ha fatto in modo illecito” ha spiegato. La pensionata ha ribadito che è impossibile parlare con i ciclisti. “Se dici qualcosa, ottieni solo risposte sgarbate”.
Il 22enne H., dal canto suo, ha descritto la manovra dell’anziana come deliberata e aggressiva. “Fino a quel momento era rimasta al centro del marciapiede” ha detto il giovane, “ma poi con un balzo si è messa sulla mia traiettoria, ha alzato il braccio e mi ha spruzzato in faccia lo spray al pepe”.
Il caso della piccola Marie
Il secondo episodio che ha visto protagonista l’agguerrita settantenne ha avuto luogo circa due mesi dopo il primo e riguarda una bambina. Erano le 7.45 quando la piccola Marie si stava recando all’asilo accompagnata da sua madre, che la precedeva in bici. Si trovavano entrambe sul marciapiede di Welfenallee, quando sono state bruscamente fermate da K..
La madre, 29 anni, ha dichiarato: “(L’imputata) non ha fatto alcuno sforzo per scansarsi. Quando mi sono avvicinata, il suo cestino ha sfiorato la mia bici in corrispondenza del mio braccio teso e io ho sterzato. Poi ho sentito mia figlia cadere dietro di me”. A quel punto, la madre ha visto la signora K. mentre toglieva il suo cestino dal manubrio della piccola, rimasta a terra. La pensionata avrebbe poi proseguito senza scusarsi con la bambina, gridando: “Devo proteggermi in qualche modo dai ciclisti!“.
A questa seconda accusa K. ha reagito con amarezza e sdegno. “Sono lontana anni luce dal fare del male a un bambino” ha chiarito, aggiungendo di non essere stata in grado di vedere la piccola Marie dietro sua madre. Il suo avvocato ha aggiunto che K. è stata per anni una babysitter e una persona dedita alla filantropia. E che nella circostanza di specie aveva semplicemente spostato il cestino, da sinistra a destra, “solo per paura che la donna in sella alla bici potesse avvicinarsi troppo a lei”. Avrebbe quindi colpito la bambina, che ha riportato alcune abrasioni e un livido, in modo assolutamente accidentale.
Il verdetto? K. è stata condannata a un anno e due mesi di prigione, con la sospensione della pena, per aggressione e lesioni.
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