Volt, il giovanissimo partito paneuropeo dei millennials. Intervista con Davide Liberatoscioli

Volt

Volt è un movimento fondato nel 2017 da tre ragazzi: l’italiano Andrea Vanzon, la francese Colombe Cahen-Salvador e il tedesco Damian Boeselager. L’impulso dell’iniziativa è nato dopo la doppia delusione della Brexit e della vittoria del Fronte Nazionale di Marin Le Pen in Francia. Il movimento si dichiara paneuropeo, progressista, anti-sovranista e anti-populista ed è stato definito un “partito di millennials” con una forte fiducia nell’istituzione europea.

Al momento Volt ha iscritti in 30 Paesi, 28 dell’attuale Unione, più la Svizzera e l’Albania. Ha inoltre 8 articolazioni nazionali che ne rispettano lo Statuto in Italia, Germania, Spagna, Svezia, Danimarca, Bulgaria, Olanda, Francia.

Alle elezioni europee del 2019, con 0,7% dei voti ottenuti in Germania, Volt è riuscito a far eleggere Damian Boeselager come suo primo eurodeputato. Boeselager si è poi unito al gruppo parlamentare I Verdi/Alleanza Libera Europea. Alle elezioni del 2021 dei Paesi Bassi, invece, Volt ha conquistato tre deputati in un parlamento nazionale, ottenendo il 2,42% dei voti.

Abbiamo intervistato Davide Liberatoscioli, membro di Volt Berlino e attivo nel gruppo internazionale.


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Volt è il primo partito paneuropeo, che significa?

Siamo il primo partito fondato a livello europeo. In tanti Paesi d’Europa i nostri iscritti hanno stilato un programma condiviso che viene portato avanti su tutti i piani della politica: da quella locale a quella europea, passando per quella nazionale.

Uno dei nostri punti principali è il consolidamento dell’Unione Europea, affinché i problemi generali di tutta l’Unione possano trovare una soluzione condivisa.

Quando e come è nato questo partito e che esigenza raccoglie?

Volt è stato fondato nel marzo 2017 da una francese, un italiano e un tedesco come reazione alla Brexit e al populismo di estrema destra che dilaga in tutta Europa. L’obiettivo era costruire il primo vero partito europeista, per dare una voce a tutte le cittadine e tutti i cittadini. Volt crede che sfide globali richiedano risposte condivise sul piano europeo. Dalla sua fondazione il partito ha raggiunto persone di tutte le età e professioni, in 30 Paesi e con team in centinaia di città.

Negli ultimi tre anni Volt ha sviluppato inoltre un efficace e innovativo approccio per risolvere le sfide che ciascuna città affronta: il metodo “best-practices”.

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Il logo di Volt Europa.

Cosa vuol dire?

Che non è necessario inventare dal nulla tutte le soluzioni. Forse un’altra città ha già la risposta pronta per alcuni dei nostri problemi! Cosa possiamo imparare da Copenaghen su come ampliare le piste ciclabili di Berlino? Cosa può insegnarci Tallinn sulla digitalizzazione della città?

In generale puntiamo alla creazione di una società più giusta ed equa grazie a prospettive di una crescita “verde”, a una gestione dignitosa e umana della migrazioni e a politiche inclusive ed egualitarie.

Damian Boeselager, primo europarlamentare di Volt. Di Olaf Kosinsky – Opera propria, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=78216063

In che Paesi avete dei rappresentanti eletti e hanno già raggiunto degli obiettivi concreti?

Volt ha rappresentanti in tutta Europa e in molteplici posizioni. Il nostro fondatore, Damian Boeselager, è deputato del Parlamento Europeo dal 2019. Nel 2021 abbiamo ottenuto tre seggi nel parlamento nazionale dei Paesi Bassi. Abbiamo rappresentanti nei consigli comunali italiani, tedeschi e bulgari (Roma, Mantova, Matera, Colonia, Francoforte, Bonn…).

In alcuni comuni Volt è parte della giunta che amministra la città (Monaco, Bonn, Münster, Colonia, Francoforte…). A Francoforte abbiamo fondato il primo “Digitaldezernat” della città, che funzione come una specie di ministero digitale. Assieme ai nostri alleati nelle giunte ci stiamo impegnando a dare alle città un volto più verde, equo e vivibile.

Lista completa delle/i rappresentanti elette/i con Volt.

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Volt nel 2019 al Pride di Colonia © Raimond Spekking

Siete molto attivi a Berlino. Come vi state muovendo, nella capitale tedesca?

A Berlino siamo attivi con più di 250 membri. In particolare siamo molto soddisfatti del crescente numero di iscritti non tedeschi, che si riuniscono periodicamente nella nostra “Europa-Crew”. Siamo attivi in molti distretti, dove organizziamo regolarmente iniziative locali in costante dialogo con le cittadine e i cittadini.

Da poco abbiamo terminato la scrittura del nostro programma elettorale (in tedesco e presto in inglese) e la selezione dei nostri candidati per le elezioni nazionali, del Land Berlino e per le elezioni distrettuali (BVV).

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Il logo di Volt Europa.

A settembre i cittadini europei potranno votare per i consigli di distretto. Perché è importante che lo facciano e come possono fare, concretamente?

Ci sono 12 distretti municipali a Berlino. I loro consigli decidono cosa succede proprio davanti alla porta di casa dei cittadini. Questi consigli stabiliscono dove costruire piste ciclabili, quali parchi rimettere  a nuovo, quali progetti e quali ONG sostenere. Per chi vuole esprimersi su cosa accade all’interno del proprio “Kiez” e dare un’impronta al suo quartiere, questa è l’occasione perfetta per iniziare.

Tutti i cittadini europei che si sono registrati a Berlino entro il 26 giugno, cioè hanno fatto l’Anmeldung entro tale data, riceveranno un invito dalla città per votare alle elezioni del 26 settembre.

Quali sono i punti del vostro programma che possono interessare i cittadini italiani residenti a Berlino?

Il nostro programma per le elezioni di Berlino comprende i seguenti punti:
Realizzare un “welcome desk” multilingue per i nuovi arrivati, allo scopo di fornire aiuto con tutta le pratiche burocratiche.
Estendere i diritti attivi e passivi di voto a tutte le cittadine e a tutti i cittadini europee/i residenti a Berlino per le elezioni del Senato Berlinese (AGH), permettendo cioè loro di votare e venir votate/i, e per i referendum della città di Berlino.
Servizi di amministrazione più accessibili, per esempio registrazione e pratiche amministrative digitali (possibilmente anche in inglese e in altre lingue europee).
Smart City Berlin: un sistema di sostegno alle start-up berlinesi.
Affitti approcciabili per tutti.
Supporto alla scena dei club di Berlino. Nello specifico vogliamo evitare che vengano espulsi dal centro della città.
Promozione delle offerte multilingue nei centri di formazione per adulti.
Espansione di modelli ibridi di formazione per migranti nei centri di formazione per adulti, nei quali i corsi siano combinati con forme di in-company training.

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