Visitare Adlershof, l’ex centro di ricerca dove lavorò Angela Merkel

Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Adlershof – Andare alla ricerca, fra le nuove strutture sorte negli ultimi venticinque anni, degli edifici superstiti di quella che fu la culla del centro di ricerca sopravvissuto al periodo del nazionalsocialismo e della ex DDR, si caratterizza come una vera e propria caccia al tesoro. Intere famiglie di piccoli contadini che qui avevano il loro sostentamento, dovettero lasciare spazio già agli inizi del secolo scorso all’aeroporto di Johannesthal, nato dalla necessità di sviluppare una serie di nuove tecnologie legate al volo e chiuso definitivamente solo nel 1995.

Nelle immediate vicinanze, in quella che oggi è la Kroneckerstraße, è ancora visibile la galleria del vento, costruita nei primi anni trenta del secolo scorso, ora in disuso e assurta al grado di edificio protetto. Vicino all’ingresso è ancora visibile un graffito in lingua russa che dice: “controllato – niente mine”. Alle spalle della galleria del vento, una curiosità tecnica dello stesso periodo. Si tratta di una torre che assomiglia al bozzolo di un baco da seta all’interno della quale funzionava una galleria del vento verticale, una novità assoluta per quei tempi. Sul lato opposto della piccola piazza, due torri cilindriche sono la testimonianza dell’attività di collaudo dei motori d’aereo.


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Le torri garantivano l’uscita rallentata delle correnti d’aria prodotte dalle eliche, abbassando notevolmente anche l’inevitabile rumore. L’edificio, durante il periodo della ex DDR, venne trasformato in luogo d’incontro per gli studenti del Campus di Adlershof. Infatti gli addetti ai lavori del socialismo reale, avevano trasferito qui L’Accademia delle Scienze della DDR ampliando così la ricerca alla chimica, la fisica, il volo spaziale, le comunicazioni e altre specializzazioni.

Fisica laureata e ospite illustre di quel periodo al Zentralinstitut für Physikalische Chemie (ZIPC), l’attuale Cancelliera Angela Merkel, ricercatrice nel settore della chimica teorica. Qui presentò nel 1986 la sua tesi di dottorato con una dissertazione dal titolo: “Indagine sul meccanismo delle reazioni di disintegrazione con rottura semplice del legame e calcolo delle loro costanti di velocità sulla base di metodi chimico-quantistici e statistici”. Dopo la promozione a pieni voti, venne assunta direttamente dal ZIPC nel settore di Chimica analitica.

Foto di Stefano Comi

L’edificio più interessante costruito nel periodo della ex DDR resta però il cosiddetto Thermokostante Kugellabor, due sfere di cemento armato e alluminio che nel linguaggio popolare vennero ribattezzate “Akademiebusen” (Seno dell’Accademia). La costruzione di questo curioso laboratorio si era resa necessaria per studiare a temperatura costante la reazione di materiali da impiegare nelle tecniche di volo spaziale. Nonostante gli accorgimenti impiegati per la costruzione, non tutto funzionò come sperato; di due sfere fu possibile usarne una e anche questa solo grazie alla installazione a posteriori di un impianto di aria condizionata guidato da un computer.

Traferita la ricerca al ZIPC, i laboratori vennero usati come centro per misurazioni elettroniche, magazzino e, nonostante le piccole dimensioni, sala per le feste dove si giocò anche un torneo di scacchi. Attorno al laboratorio all’angolo Rudower Chausser/Am Studio è ora sorto un complesso abitativo che lo nasconde alla vista. Il cortile è comunque accessibile e un cartello sul luogo da’ qualche notizia in dettaglio.

Negli anni successivi alla caduta del muro hanno trovato posto ad Adlershof, sei istituti di ricerca della Humbolt Universität e ben 1200 aziende, per la maggior parte ditte di alta tecnologia. Tra le molte, la Active Space Technologies GmbH (AST) che partecipa con tecnologie avanzate alle missioni su Marte, fondata e diretta dall’italiano Riccardo Nadalini. Distribuiti su una superficie di oltre quattro ettari, venticinquemila persone studiano o lavorano ad Adlershof; la vicinanza del nuovo aeroporto BER e il rapido collegamento all’autostrada ne hanno incentivato lo sviluppo. Molti gli edifici nuovi con interessanti soluzioni architettoniche.

Il ristoro: in tutto il quartiere sono presenti numerosi ristoranti, caffè e Imbiss per ogni gusto.

Come arrivare a Adlerhof: S8, S9, S45, S46 – Tram 61, 63 – Bus 61, 63, 162, 163, 164, 260, Bhf Adlershof. In automobile: sulla Rudower Chausse e nelle vie adiacenti numerosi i parcheggi liberi.

Buona passeggiata.