Fra i primi poli di aggregazione di tutte le comunità italiane all’estero c’è senza dubbio lo sport. E quando parliamo di sport, in Italia, parliamo quasi sempre di calcio.
Non solo in Germania ma in tutti i Paesi nei quali sia presente una comunità di immigrati italiani, si moltiplicano i gruppi e i forum online dedicati agli appassionati di sport, con lo scopo di organizzare squadre amatoriali e partite o di assistere insieme agli incontri della nazionale o delle squadre di casa in tv. Lo sport unisce, è una lingua universale, come la musica. Sarebbe però sbagliato dire che lo spirito sportivo sia vissuto ovunque nello stesso modo.
Mentre in Italia il calcio è prima di tutto un’industria dal peso economico colossale, basata su un sistema di club le cui proprietà gestiscono interessi miliardari, in terra tedesca le cose funzionano diversamente. Il calcio in Germania è basato su un modello di associazionismo – che si applica a tutti gli sport – che parte dal basso e mantiene un contatto stretto con le proprie radici popolari. La diretta conseguenza è una scena sportiva e di tifoseria fra le più vitali e sane d’Europa, che si raccoglie attorno alle organizzazioni sportive.
“Niente calcio per i fascisti”: ecco la nuova maglia del St Pauli di Amburgo
Le organizzazioni sportive in Germania
Chi vive in Germania e ha una qualche esperienza di eventi sportivi sa che non è pensabile organizzare nessuna attività sportiva, forse neanche una partita di calcetto fra amici senza che alla base dell’organizzazione ci sia una Sportverein, ovvero un’associazione sportiva. Le prime organizzazioni sportive di questo genere sono nate già nell’800 come evoluzione delle associazioni dei lavoratori, le cui finalità erano prevalentemente sociali.
Le associazioni in quanto tali, però, sono un concetto ancora più antico in Germania: le prime risalgono al XV secolo ed erano legate alle attività del Carnevale nel Nord Reno-Westfalia. La Germania a cavallo fra il XIX e il XX secolo era già terra di immigrazione e lo sarebbe rimasta quasi ininterrottamente fino ai giorni nostri. Era quindi naturale che anche queste prime associazioni abbracciassero diverse nazionalità. A Wolfsburg, per esempio, nacque la prima associazione sportiva creata da emigranti, la Lupo Martini, fondata nel 1962 da un gruppo di Italiani, che esiste ancora e oggi gioca nella Serie D tedesca.
Le prime associazioni si trasformarono nei “dopolavoro” (popolari anche in Italia) e diventarono luoghi di scambio, condivisione di idee e culture diverse, organizzazione di attività che avevano un valore per le fasce sociali che partecipavano a quelle forme di coordinamento popolare.
Il calcio in Germania, così come gli altri sport, è cresciuto in parallelo a quella che potremmo definire la sua evoluzione “capitalistica” nel resto del mondo, ma è rimasto fortemente legato al modello associativo e non ha mai adottato il sistema che è proprio, ad esempio, dei club italiani e che vede la proprietà operare come un’azienda, svincolata da qualsivoglia tipo di responsabilità nei confronti della base e della tifoseria e assai più vincolata da quelle dettate dagli investimenti e dagli sponsor.
Un caso storico: l’FC St Pauli
Di recente, la squadra del St Pauli ha fatto notizia in tutto il mondo per la versione della maglia ufficiale che riporta lo slogan “Niente calcio per i fascisti“. Se in Italia una presa di posizione politica di questo genere può fare scalpore (e prese di posizioni anche più blande appaiono controverse), per una squadra come il St Pauli si tratta quasi di ordinaria amministrazione.
Questa squadra è infatti celebre in tutto il mondo proprio per la sua radicatissima vocazione sociale e politica, che trascende e supera quella sportiva. Non si tratta affatto di un caso unico nel panorama tedesco, ma è senz’altro il più famoso a livello internazionale, anche grazie all’eredità storica dell’omonimo quartiere di Amburgo.
L’associazione sportiva del St Pauli, che è normalmente associata alla squadra di calcio che attualmente gioca nella serie B tedesca, comprende in realtà anche squadre impegnate in altri sport, dal rugby al baseball, dalla boxe al bowling, dal baseball al ciclismo, dal ping-pong agli scacchi.
E non è neppure questa ricchezza e varietà a costituire il fulcro dell’attività dell’associazione, che si impegna prima di tutto in progetti sociali mirati all’inclusione su tutti I fronti, a supporto di movimenti come quello per l’accoglienza dei rifugiati o per la tutela dell’ambiente. L’associazione è molto presente sul territorio, ma solidarizza anche con organizzazioni affini a livello nazionale e internazionale.
Per saperne di più sull’FC ST Pauli, vi consigliamo di visitare il loro sito ufficiale in Italiano.
Nelle prossime settimane, in questa nostra nuova sezione, vi parleremo ancora di questa squadra e di questa associazione, ma cercheremo soprattutto di raccontarvi il mondo dello sport in Germania in modo diverso dal solito. Qui non leggerete i risultati delle partite più importanti né l’andamento del calciomercato, ma scoprirete realtà insospettate, che vivono attraverso lo sport i valori della solidarietà, della sostenibilità e dell’inclusione.
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