AperturaAttualità

Le inondazioni in Germania erano state previste. È caccia al responsabile politico.

Dopo la paura, lo sgomento e la desolazione, arriva la bomba: le autorità tedesche erano state avvertite in anticipo ed erano a conoscenza della catastrofe atmosferica che minacciava il Nord Reno-Westfalia e la Renania Palatinato. La popolazione locale, tuttavia, non è stata messa in condizioni di agire né di sottrarsi alle conseguenze alle inondazioni che hanno colpito i due stati.

La ricercatrice inglese accusa: “Le autorità tedesche erano state avvertite, la popolazione no”

A muovere accuse precise alla autorità tedesche è la ricercatrice inglese Hanna Cloke, che è docente di idrologia all’università di Reading e parte del team che ha sviluppato l’Efas (European Flood Warning System, ovvero il sistema europeo che ha lo scopo specifico di prevedere le inondazioni). Cloke ha riferito che i satelliti avevano rilevato con chiarezza, con nove giorni di anticipo, i primi segni di quella che sarebbe poi diventata la catastrofe ambientale del secolo in Germania. Quattro giorni prima che iniziassero le inondazioni vere e proprie, inoltre, l’Efas, aveva avvertito i governi belga e tedesco dell’innalzamento delle acque del Reno e della Mosa. Infine, il giorno prima del disastro, al governo tedesco era stato comunicato con precisione quali distretti sarebbero stati colpiti. Fra questi erano indicati anche i centri abitati sulle rive del fiume Ahr, nei quali hanno perso la vita – al conteggio attuale – 93 persone. Nessuna delle zone colpite è state evacuata per tempo e la popolazione non ha ricevuto nessun avvertimento del rischio imminente. Sul Sunday Times, la ricercatrice ha definito gli eventi in Germania “un fallimento monumentale del sistema”.


81 morti e 1000 dispersi

Leggi anche:
Tragedia maltempo in Germania: 81 morti e 1000 dispersi

 


Una parziale conferma è arrivata da parte del ministro degli interni del Nord Reno-Westfalia Herbert Reul (CDU), il quale riferisce di avvertimenti sull’imminenza di fenomeni metereologici estremi lunedì mattina e di un vertice indetto martedì per determinare “tempestivamente” la necessità eventuale di fornire alle autorità locali un supporto a livello nazionale per gestire la situazione. Reul ha ammesso la necessità di migliorare le procedure di controllo dei disastri del suo Land, ma asserisce che non ci siano “particolari problemi di fondo” nella gestione di questo tipo di fenomeni.

La protezione civile conferma: le inondazioni erano state previste. FDP e Die Linke chiedono le dimissioni di Seehofer

La domanda che si affaccia prepotentemente sulla scena politica e nell’opinione pubblica tedesca, inevitabilmente riguarda gli oltre 150 morti e quasi 700 feriti confermati fino a questo momento, senza contare le persone costrette ad abbandonare abitazioni ormai distrutte e intere aree rimaste senza elettricità ne acqua potabile – una situazione che non potrà essere risolta nell’immediato. Era possibile evitare la tragedia? Le prime accuse sono quelle rivolte al ministro dell’interno Horst Seehofer (CSU). Il vicepresidente del gruppo parlamentare dell’FDP Michael Theurer lo indica infatti come responsabile diretto del mancato avvertimento alla popolazione e del fallimento della comunicazione istituzionale in un momento cruciale. Fa eco Die Linke, che ne chiede le immediate dimissioni.

Che il governo federale fosse stato avvertito lo conferma anche il capo della protezione civile Armin Schuster, il quale afferma però che non fosse possibile dare indicazioni precise con adeguato anticipo circa l’entità delle precipitazioni che avrebbero colpito specifiche zone dei due Stati coinvolti. L’app della protezione civile, che ha nove milioni di utenti, avrebbe inviato circa 150 notifiche di avvertimento sull’incombente maltempo, ma Schuster ha dichiarato di non sapere in quali comuni la popolazione sia stata avvertita anche dalle sirene di allarme e in quali no. Anche un portavoce della DWD (il servizio meteorologico tedesco), conferma che i comuni colpiti avevano ricevuto i debiti avvertimenti per tempo e che in molte zone si applicava il massimo livello di allerta.


81 morti e 1000 dispersi

Leggi anche:
Armin Laschet sul clima, a una giornalista: “Signorina, non possiamo cambiare politica perché è una giornata del genere”

 


Anche secondo quanto espresso dal meteorologo del DWD Marcus Beyer in un tweet le inondazioni sarebbero state tutt’altro che una sorpresa. “Perché sono morte così tante persone?” scrive Beyer “Gli avvertimenti sono stati emessi con giorni di anticipo. Il livello delle precipitazioni era indicato correttamente dai modelli con giorni di anticipo. I primi avvertimenti preliminari sono stati emessi lunedì (tre giorni prima)”.

Lükex: il progetto per simulare e prevedere le catastrofi naturali, ignorato dalla politica

Alle accuse di Cloke e della DWD si sommano poi quelle di Hartmut Ziebs, che è stato presidente dell’associazione tedesca dei vigili del fuoco dal 2016 al 2019. In una lettera aperta citata dal tabloid Bild, Ziebs ha dichiarato che una serie di simulazioni e analisi sono state condotte per anni sulle emergenze meteorologiche. Il progetto, battezzato Lükex, ha portato alla formulazione di una serie di indicazioni operative, che però il governo avrebbe respinto quasi in toto con la motivazione che la loro implementazione avrebbe comportato costi eccessivi a fronte di una probabilità troppo ristretta che una catastrofe ambientale del genere potesse effettivamente verificarsi.
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio