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Tratta di esseri umani e sfruttamento: indagini e perquisizioni a Berlino

Dopo mesi di indagini, la polizia di Berlino ha fatto scattare perquisizioni e fermi in diversi quartieri della città. Nel mirino un’organizzazione dedita alla tratta di esseri umani, nello specifico cittadini vietnamiti che verrebbero portati illegalmente in Germania e costretti a lavorare in condizioni di schiavitù.


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Vivevano in 13 in un magazzino. Lavoratori vietnamiti costretti a ripagare il “debito” con i contrabbandieri

Oltre 100 agenti di polizia sono stati impiegati nell’operazione, che si è svolta nelle prime ore del mattino di lunedì e che ha visto la perquisizione di sei appartamenti e uffici a Hohenschönhausen, Lichtenberg e Friedrichshain. Nel corso di una di queste, sono state scoperte 13 persone che vivevano in un magazzino, adibito ad abitazione. Dieci di loro non avevano un regolare permesso di residenza. Al momento, l’ufficio statale per l’immigrazione sta gestendo le pratiche di identificazione. I lavoratori, tutti vietnamiti, sarebbero vittime di un’organizzazione che, tramite intermediari, facilita l’ingresso illegale dal Vietnam in Germania e in altri paesi dell’Europa occidentale, dove le vittime vengono costrette a lavorare per “ripagare” i costi del contrabbando, solitamente fra i 10.000 e i 20.000 Euro (dati del BKA, Bundeskriminalamt, ovvero l’ufficio della polizia criminale federale tedesca).

Tratta di esseri umani dal Vietnam: arrestato un costruttore trentasettenne

Alla fine di maggio, la polizia tedesca era stata coinvolta in un’operazione internazionale fra Germania e Slovacchia, con la perquisizione di oltre 30 appartamenti e locali commerciali. In quell’occasione erano state arrestate due donne vietnamite accusate di essere coinvolte nella tratta di esseri umani, una a Berlino e una a Bratislava.

Fra gli indagati nel corso dell’operazione di lunedì, un trentasettenne vietnamita titolare di una società di costruzioni, accusato di aver sfruttato regolarmente manodopera illegale proveniente dal suo paese d’origine. Al centro dell”indagine anche un presunto complice, un uomo di 59 anni, e una donna di 65, proprietaria dell’immobile nel quale sono state trovate le vittime della tratta. La polizia non ha diffuso informazioni sulla nazionalità degli altri due indagati.

Nel magazzino di Hohenschönhausen sono state rinvenute anche tre slot machine. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di telefoni cellulari, documenti e quaderni che si ritiene possano contenere prove a supporto dell’indagine.

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