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Massaggio cardiaco: dopo Eriksen, medico tedesco dà consigli sul primo soccorso

Il tema del primo soccorso è tornato recentemente alla ribalta sabato scorso, quando il calciatore danese Christian Eriksen ha avuto un malore in campo nella seconda partita degli Europei, sul finale del primo tempo di Danimarca-Finlandia. Eriksen è stato soccorso dai medici, che gli hanno praticato un massaggio cardiaco. È al momento in osservazione in ospedale e le sue condizioni sono stabili.

Questo incidente ha rilanciato il dibattito sugli episodi di infarto che colpiscono ogni anno migliaia di persone e in cui un soccorso tempestivo ed efficace può fare la differenza, letteralmente in termini di vita o morte. Ma una corretta rianimazione in questi casi può anche diminuire i danni che la mancanza di ossigeno può comportare.

In Germania, ogni anno muoiono improvvisamente di arresto cardiaco improvviso almeno 70.000 persone, ma forse molto di più, come dichiarato all’agenzia di stampa tedesca dpa da Bernd Böttiger, direttore della Clinica di anestesiologia e medicina intensiva dell’Ospedale universitario di Colonia.

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L’Università di Colonia. Di © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0 (via Wikimedia Commons), CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=88227361

Se tutti conoscessimo la rianimazione, salveremmo più 10.000 persone all’anno

Bernd Böttiger ha sottolineato l’importanza di una corretta informazione relativa a quei procedimenti di rianimazione rudimentale che, nell’attesa del soccorso medico, potrebbero avere un’importanza capitale. “Se tutti sapessero come funziona la rianimazione, ogni anno potremmo salvare più di 10.000 vite, nel nostro Paese”.


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“Controllare, chiamare, premere”: i tre step del massaggio cardiaco

In caso di emergenza, sono tre i passi decisivi, e cioè “controllare, chiamare, premere” (in tedesco prüfen, rufen, drücken).

Prima di tutto si deve controllare se la persona che si sta soccorrendo è incosciente e se non respira o respira in modo anormale. In secondo luogo bisogna chiamare o far chiamare i soccorsi, che in Germania rispondono al numero di emergenza 112. In assenza di respirazione o attività cardiaco, va praticato subito un massaggio cardiaco rapido ed efficace, che può salvare la vita della persona che ha bisogno d’aiuto.

Getting Scotland CPR ready

Come praticare un massaggio cardiaco corretto

Il massaggio cardiaco serve a “mimare” l’attività di cuore e polmoni per garantire la circolazione del sangue e il trasporto di ossigeno a organi e tessuti nell’attesa dei soccorsi.

Per praticare un massaggio cardiaco corretto, la persona da soccorrere va stesa in posizione supina su una superficie rigida, per esempio a terra.
A quel punto ci si posiziona al lato della persona incosciente (in ginocchio, se la persona è a terra), si appoggia la mano dominante al centro del suo torace scoperto (cosiddetta linea intermammellare) e la seconda mano sulla prima intrecciando le dita. La mano dominante resta aperta, (chiuderla potrebbe produrre danni non necessari).
Le braccia restano tese durante l”intero massaggio.

massaggio cardiaco
By Video by Bangkok Hospital PhuketSegment extracted and converted by Mikael Häggström – การช่วยฟื้นคืนชีพ CPR on Youtube, with Creative Commons Attribution license, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69371818

A questo punto si preme il torace da 100 a 120 volte al minuto. Per avere un’idea della velocità, alcuni suggeriscono che il ritmo debba essere quello diStayin’ alive” dei Bee Gees e che canticchiare mentalmente il pezzo possa accompagnare il giusto andamento delle compressioni.
La compressione deve essere forte. Idealmente la cassa toracica, durante il massaggio, deve scendere da 5 a 6 centimetri di profondità (ma non di più), per poi tornare nella posizione iniziale per fare espandere il torace tra una compressione e l’altra. Nel caso in cui a essere soccorso fosse un bambino, la spinta dovrà essere più leggera e il petto dovrà scendere di circa 3,5 cm. Non vanno mai staccate le mani dal torace della persona a cui si sta praticando il massaggio.

Il massaggio va ripetuto costantemente fino all’arrivo dei soccorsi.

Respirazione artificiale o “bocca a bocca”: praticarla solo se si è esperti

La cosiddetta “respirazione bocca a bocca” non va praticata se non si è pratici, perché comporterebbe uno spreco di tempo senza un effettivo vantaggio conseguito. In questo caso è molto meglio concentrarsi esclusivamente sul massaggio cardiaco, che comunque consente all’ossigeno che resta di continuare a circolare nel sangue e a irrorare il cervello.

Chi è esperto può alternare il massaggio cardiaco alla respirazione bocca a bocca. In questo caso, vale la regola del 30:2, cioè effettuare 2 insufflazioni ogni 30 compressioni.

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