Con una legge approvata venerdì, nell’ambito di una maratona che ha visto l’approvazione di numerosi provvedimenti di vario genere, il parlamento tedesco ha bandito sul suolo tedesco tutte le bandiere di organizzazioni riconosciute come terroristiche dall’Unione Europea.
Questa lista include la bandiera di Hamas e non è un segreto che questa iniziativa sia nata da una specifica necessità del governo, vale a dire quella di prendere provvedimenti per arginare le degenerazioni verificatesi in Germania a seguito dell’inasprirsi del conflitto israelo-palestinese.
Coinvolta nel divieto anche la bandiera del PKK
Finora il divieto di specifiche bandiere si applicava solo a organizzazioni vietate sul suolo tedesco. In base alla nuova legge, invece, il raggio si estende ed è probabile che in futuro il giro di vite riguarderà anche l bandiera del PKK curdo, che, come Hamas, è considerato dall’Unione Europea un’organizzazione terroristica.
Vietate anche le bandiere del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP) e del Partito Comunista delle Filippine.
PFLP, che ha anche sostenitori in Germania, e quella del Partito Comunista delle Filippine.
Bandita la bandiera di Hamas: la legge figlia degli scontri di maggio
La settimana scorsa il vice-capogruppo della CDU in Parlamento, Thorsten Frei, aveva esplicitamente riferito a Die Welt che il governo tedesco intendeva vietare la bandiera di Hamas come reazione alle manifestazioni anti-Israele avvenute in Germania a maggio.
“Non vogliamo che le bandiere delle organizzazioni terroristiche sventolino sul suolo tedesco” aveva dichiarato Frei, per poi aggiungere che il divieto avrebbe inviato “un chiaro segnale ai nostri cittadini ebrei“.
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A maggio, durante gli scontri tra Israele e Hamas, in Germania diverse manifestazioni a tema avevano subito degenerazioni: slogan antisemiti, e non solo israeliani, bandiere israeliane bruciate davanti alle sinagoghe e l’ingresso di una sinagoga danneggiato da un lancio di pietre.
Anche a Berlino avevano avuto luogo diverse proteste e durante una, in particolare, i manifestanti avevano lanciato pietre e bottiglie e scatenato uno scontro, per un totale di 59 persone arrestate e decine di poliziotti feriti.
La preoccupazione delle istituzioni ebraiche
Il Consiglio Centrale degli ebrei in Germania aveva denunciato di aver ricevuto, in seguito a questi eventi, “il peggior diluvio di insulti antisemiti” sui social media, mentre il presidente Josef Schuster aveva dichiarato che questi incidenti ricordavano “il periodo più buio della storia tedesca” e aveva esortato la polizia ad aumentare la protezione delle istituzioni ebraiche.
Anche il ministro dell’Interno Horst Seehofer aveva annunciato severi provvedimenti contro chiunque avesse diffuso “odio antisemita”. Alla Bild aveva dichiarato: “Non tollereremo i roghi di bandiere israeliane e gli attacchi alle istituzioni ebraiche sul suolo tedesco“.
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