AperturaAttualità

Attacco con coltello a Würzburg, Baviera: 3 morti e diversi feriti, alcuni gravissimi

Venerdì pomeriggio un 24enne ha accoltellato diverse persone nella città di Würzburg, in Baviera. Tre di loro sono morte mentre altre sono rimaste ferite e alcune di loro rischiano la vita. L’attentatore, che si ritiene abbia agito da solo, è stato catturato.

Panico a Würzburg: la polizia chiamata intorno alle 17.00

Intorno alle 17.00, quando la polizia è stata chiamata per un’emergenza presso la Barbarossaplatz di Würzburg. Un uomo armato di un coltello di circa 30 centimetri, stava infatti camminando a piedi nudi per il centro cittadino, come mostrato da clip di video diventate immediatamente virali.


sparatoria a berlino

Leggi anche:
Sparatoria a Berlino: 29 colpi esplosi davanti a uno shisha bar

 


Nel video, inoltre, si vede l’uomo mentre lancia oggetti contro persone a caso, contrastato da un passante davanti alla filiale di una banca.

Si vedono inoltre altre persone, tra cui il personale di sicurezza della banca, tentare di ostacolarlo colpendolo con una scopa e facendosi scudo con delle sedie. L’aggressore poi scompare in un vicolo laterale, mentre diversi passanti lo inseguono, e poco dopo una macchina della polizia sfreccia dietro l’angolo. Si presume che l’uomo sia stato arrestato pochi minuti dopo la segnalazione alla polizia.

Würzburg
Il ministro dell’interno della Baviera, Joachim Herrmann. Foto: Michael Lucan, Lizenz: CC-BY-SA 3.0 de, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

Poco prima, la tragedia

Quello che invece nel video non compare è quanto avvenuto in precedenza in un centro commerciale poco distante, dove pare che l’aggressore abbia accoltellato delle persone con “incredibile brutalità”, come dichiarato da alcuni testimoni oculari e confermato venerdì dal ministro dell’interno della Baviera, Joachim Herrmann.

Secondo la polizia, non esisterebbe “nessuna relazione precedente tra l’autore e le vittime”.

Pare inoltre che l’autore abbia attaccato soprattutto le donne. Le vittime sono tre e tra i feriti, come anticipato, c’è chi sta affrontando una situazione drammatica. Sempre il ministro dell’interno del Land ha dichiarato infatti che “Nel caso dei feriti più gravi, non è ancora certo che sopravviveranno tutti”.

Commentando l’arresto dell’aggressore, Herrmann ha infine spiegato che l’autore è stato fermato da un proiettile “mirato alla coscia”. È stato quindi portato in ospedale e in seguito interrogato.

Würzburg
Barbarossaplatz, Würzburg. Parklife, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Nessuna indicazione sul movente

Non risultano al momento indicazioni sul movente del gesto. Sempre secondo il ministro degli interni Hermann, un testimone ha riferito che l’uomo avrebbe gridato “Allahu Akbar”, informazione già recepita da ambienti della polizia dal quotidiano tedesco Die Welt. La frase, che si traduce letteralmente come “Dio è il più grande”, è a volte usata dagli estremisti islamici e per questo associata, nelle aggressioni, a questo tipo di contesto.

Va però chiarito che al momento il fatto che l’uomo abbia pronunciato questa frase durante l’attacco è corroborata da un solo testimone. Ulteriori elementi legati a un possibile movente potrebbero essere reperiti durante la perquisizione dell’abitazione dell’aggressore.

L’aggressore sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio poco prima della tragedia

L’aggressore è un giovane somalo di 24 anni e che vive a Würzburg dal 2015. Sempre il quotidiano Die Welt ha inoltre riferito che la sua ultima dimora sarebbe stata un rifugio per senza tetto. La polizia ha dichiarato inoltre che l’uomo sarebbe stato ricoverato per un trattamento sanitario obbligatorio pochi giorni prima del crimine e non si conoscono ancora i motivi per cui sarebbe stato internato e quindi rilasciato.

Secondo il ministro Herrmann, l’aggressore avrebbe inoltre già attirato l’attenzione nei mesi precedenti alla tragedia per la sua “propensione alla violenza”.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!

Related Articles

Back to top button