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Viaggio archeologico nella storia della Germania: Magonza

Non solo città della Scienza: sulle tracce del passato romano di Magonza

di Arianna Zapelloni Pavia

Questa settimana il nostro viaggio storico archeologico in Germania ci porta nella città in cui fu inventata la stampa a caratteri mobili: Magonza (dal Latino Mogontiacum), capitale della Renania-Palatinato alla confluenza del Reno e del Meno, a soli 44 km ad ovest di Francoforte.


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Il nome stesso porta memoria delle origini antichissime della città: è composto infatti dal nome celtico Mogo, dal suffisso celtico -ontiu e dal suffisso di affiliazione -āko latinizzato in -(i)acum. L’area era infatti abitata nel I secolo a.C. da una tribù celtica, e fu con questa che i Romani si scontrarono sul finire del secolo, inaugurando una fase di occupazione dell’area che durò quasi 500 anni.

Magonza
Espansione Romana nella Germania sud/ovest. Di BishkekRocks

La storia di Magonza romana inizia con la fondazione della città verso la fine del I secolo a.C.. Il primo Imperatore di Roma, Augusto, proseguì la politica espansionistica di Giulio Cesare e, con l’obiettivo di espandere i confini dell’Impero Romano ad est del Reno, affidò a Druso il compito di sottomettere le popolazioni dell’intera Germania, che da tempo tentavano di passare il Reno con grave danno per le province galliche.

Statua di Ottaviano Augusto, Musei Vaticani

Una delle prime mosse di Druso: la fondazione di Magonza

Una delle prime mosse di Druso fu la fondazione di Mogontiacum, una prima fortezza legionaria permanente di fronte alla tribù dei Catti. Egli costruì un ponte navale sulla foce del Meno per attraversare il Reno e lo collegò al Castellum Mattiacorum, un accampamento militare sulla riva destra del Reno e attuale nucleo di Mainz-Kastel.

Tra alterne vicende e reciproci affronti, nel giro di 90 anni i Romani guidati da Domiziano acquisirono nuovi territori tra le alte valli di Reno e Danubio, e l’importante castrum di Mogontiacum assurse al titolo di capitale della nuova provincia della Germania superiore.

Magonza
Cenotafio di Druso maggiore presso la città di Magonza

Dopo 200 anni in cui Mogonticum visse una fase di massimo splendore, il periodo che va dal 260 al 350 fu segnato da profondi cambiamenti nella città in considerazione delle turbolenze interne all’Impero Romano e della crescente minaccia da parte dei guerrieri germanici. Il V secolo riflette il declino della città, che fu saccheggiata e devastata più volte fino ad essere annessa al Regno dei Franchi.

Mappa della città romana di Mogontiacum (Magonza). Di DaniDF1995

Una passeggiata archeologica in città

Passeggiando per Magonza e dintorni possiamo apprezzare le numerose testimonianze archeologiche lasciateci dall’antica città di Mogontiacum (si veda la mappa). Un complesso sistema di fortificazioni si articolava intorno al castrum legionario, di cui rimangono visibili le fondamenta della porta pretoria (porta principale di accesso all’accampamento militare) ed alcuni tratti di mura.

Da qui una strada conduceva a nord-est fino al fiume, presso il quale sorgeva il porto militare della classis Germanica, la flotta imperiale romana istituita da Augusto nel 13 a.C. che controllava il corso del Reno.

Magonza
Resti dell’acquedotto romano, Magonza. Di User:Kandschwar – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=725694

Cinque delle navi lignee che dovevano occupare questo porto sono state rinvenute a Magonza nel 1981 durante la costruzione dell’Hilton Hotel e sono ricostruite al Museum für antike Schifffahrt della città.

Nell’attuale quartiere di Finthen nella zona ovest di Magonza, presso i campi sportivi dell’Università Johannes Gutenberg e su Koblenzer Straße (tra Bretzenheim e Finthen-Drais) si può inoltre ancora osservare l’acquedotto del I sec.d.C. che riforniva l’accampamento. Con arcate di oltre 25 metri, questo acquedotto è il più alto acquedotto romano a nord delle Alpi.

Magonza
La Grande Colonna di Giove di Magonza

Un’altra imponente traccia del passato romano imperiale di Magonza è rappresentata dal teatro, osservabile immediatamente accanto alla stazione del teatro romano della città. L’edificio, costruito all’inizio del I sec. a.C., era il più grande teatro romano a nord delle Alpi, con circa 10.000 posti.

Un’altro primato spetta alla colonna dedicata a Giove Ottimo Massimo, la più grande delle colonne erette a Giove in Germania. Possiamo apprezzarne una riproduzione di fronte al palazzo del parlamento della Renania-Palatinato, mentre l’originale si trova al Landesmuseum Mainz della città.

Ricostruzione di una nave della classis Germanica di Mogontiacum. Di Martin Bahmann – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2387575

I 500 anni di storia di Mogontiacum non finiscono qui. Molti altri resti della vita civile e religiosa dell’insediamento si dipanano nel centro cittadino e molteplici sono ospitati nei diversi musei della città nonché nei sotterranei del Römerpassage, nel centro della città di Magonza.

Il Landesmuseum Mainz può vantare una collezione di 2000 pezzi tra cui monumenti funerari civili e militari, altari, iscrizioni, parti architettoniche e singoli reperti come la grande colonna di Giove.

Magonza
Il Landesmuseum di Magonza

Una vasta sezione dedicata all’archeologia romana provinciale è visitabile presso il Römisch-Germanisches Zentralmuseum-Leibniz-Forschungsinstitut für Archäologie (RGZM) di Magonza, un istituto di ricerca per l’archeologia attivo a livello mondiale supportato dal governi federale e statale e facente parte dell’Associazione Leibniz degli istituti di ricerca tedeschi.

A questo Museo appartiene inoltre il Museo delle Navi. Qui possiamo ammirare le restaurate navi di epoca romana rinvenute a Magonza e la replica di due navi da guerra in dimensioni originali.

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