Ayten Erdil ha lasciato il direttivo berlinese della CDU dopo aver scritto su facebook dichiarazioni contro Israele diventate ben presto una vera e propria patata bollente per i cristiano-democratici. Lunedì sera, infatti, commentando quanto accaduto a Gerusalemme, Erdil si è riferita a Israele dicendo che “non è antisemitismo chiamare per nome criminali e crimini contro l’umanità“.
La reazione del partito: “Fermamente con Israele”
Immediatamente, la CDU a Berlino ha affidato a Twitter una replica che si dissociava nettamente da Erdil: “Un post di un membro del direttivo berlinese e relativo agli attacchi a Gerusalemme non riflette l’opinione della CDU Berlino. Ne prendiamo esplicitamente le distanze e abbiamo già parlato con lei. Si dimetterà dal direttivo con effetto immediato”. Un ulteriore Tweet precisava inoltre che: “La CDU Berlino è fermamente al fianco del popolo di Gerusalemme e condanna gli attacchi terroristici di Hamas”.
Ein Posting eines Landesvorstandsmitglieds zu diesen Angriffen auf #Jerusalem gibt nicht die Meinung der @cduberlin wieder. Wir distanzieren uns ausdrücklich davon und haben bereits mit ihr gesprochen. Sie legt mit sofortiger Wirkung ihren Sitz im Landesvorstand nieder. (2/3)
— CDU Berlin (@cduberlin) May 11, 2021
Il leader della CDU Berlino, Kai Wegner, ha inoltre commentato così: “Non sono negoziabili né il diritto all’esistenza di Israele, né una posizione netta contro l’antisemitismo“. Ha inoltre aggiunto di lavorare già da tempo a un gemellaggio cittadino tra Berlino e Gerusalemme.
La situazione mediorientale a cui si lega la vicenda
Il dibattito interno alla CDU si lega a una recentissima escalation verificatasi in un contesto mediorientale che da anni non riesce a trovare pace. Nello specifico, da giorni si verificano pesanti scontri tra i palestinesi e le forze di sicurezza israeliane e la situazione è tesa sia in Cisgiordania che nella parte orientale di Gerusalemme, dominata dagli arabi. La miccia che ha innescato i recenti disordini è stato l’annunciato sfratto di diversi palestinesi da case rivendicate dagli israeliani in un quartiere musulmano di Gerusalemme.
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Mentre la magistratura israeliana rinviava le udienze sulla questione, lunedì notte sono stati sparati da Hamas 150 razzi che, secondo l’esercito israeliano, sarebbero caduti anche vicino a Gerusalemme. I razzi sarebbero stati intercettati dal sistema di difesa missilistica “Iron Dome”.
Secondo fonti palestinesi, successivi attacchi aerei israeliani avrebbero quindi ucciso per rappresaglia 20 persone nella Striscia di Gaza, tra cui diversi bambini. Israele ha invece parlato di otto membri di Hamas rimasti uccisi.