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Maxi-operazione anti ‘Ndrangheta fra Italia e Germania. Decine di arresti

Una maxi-operazione di polizia congiunta fra Italia e Germania ha inferto un durissimo colpo alla ‘Ndrangheta calabrese, in particolare alle cosche del reggino, arrivando a effettuare 33 arresti e decine di perquisizioni. Sono stati circa 800 gli agenti coinvolti nell’Operazione Platinum, dislocati in particolare fra Torino, Reggio Calabria, Costanza e Ravensburg, con incursioni anche in Spagna e Romania, e impegnati da tempo nell’identificazione di una rete criminale impegnata in diverse attività illecite. Agli arrestati sono stati contestati, fra gli altri, i reati associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, evasione fiscale e riciclaggio.


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In Germania, gli indagati gestivano decine di attività in diversi Land. Le perquisizioni hanno interessato locali commerciali e appartamenti in ben 46 località diverse, concentrate soprattutto in Baviera, Assia, Nord Reno-Westfalia e Baden-Württemberg e hanno permesso agli investigatori di acquisire numerosissime prove a supporto delle accuse mosse contro gli affiliati alle cosche della ‘Ndrangheta. Fra queste ci sarebbero droga, denaro e oggetti di valore per circa sei milioni di Euro, ma anche supporti informatici, auto, documenti aziendali e telefoni cellulari. Nel corso dell’intera operazione sono stati sequestrati anche immobili, aziende cooperative ed edili, conti correnti bancari e postali per diversi milioni di euro e alcune società che gestiscono bar e torrefazione a Torino.

In Germania, in particolare, la ‘Ndrangheta trafficava cocaina e si occupava di importare alimenti dall’Italia, da distribuire a moltissimi ristoranti e negozi italiani in tutto il paese, evadendo l’IVA su larghissima scala, per poi trasferire in Italia i profitti illegali così ottenuti.

Fra gli arrestati ci sarebbero alcuni affiliati del “locale” di Volpiano (Torino), che gli investigatori considerano riconducibili alla famiglia Agresta di Platì (Reggio Calabria), ma anche esponenti della famiglia Giorgi di San Luca, detti “Boviciani” e attivi in Piemonte, Calabria, Sardegna e, in Germania, soprattutto nel Baden-Württemberg, e accusati di narcotraffico internazionale.

Il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra ha parlato di una vera e propria “rete mafiosa europea”.

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