La cassa integrazione sarà estesa fino alla fine di settembre, lo ha dichiarato il ministro del lavoro Hubertus Heil (SPD) in un’intervista al Redaktionsnetzwerk Deutschland. Nel programma di aiuti alle imprese e ai lavoratori che il governo federale ha approvato e aggiornato più volte nel corso dell’ultimo anno e mezzo, ovviamente, c’è e continuerà a esserci l’indennità di cassa integrazione. L’ultimo aggiornamento prevedeva che i contributi per le ore di lavoro perse venissero coperti interamente dallo stato fino al 30 giugno del 2021. Tale indennità sarà estesa di tre mesi rispetto a quanto inizialmente preventivato, ma il ministro si è dichiarato disposto a considerare anche ulteriori prolungamenti, se la situazione lo richiederà.
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Inoltre, le aziende possono richiedere la cassa integrazione se ad averne bisogno è il 10% dei dipendenti e non più a partire da un terzo della forza lavoro, come avviene di solito per questa indennità.
La cassa integrazione rappresenta una spesa non indifferente per lo stato – si parla di circa 2,6 miliardi di Euro in più per quest’ultima estensione – ma la disoccupazione, ha continuato il ministro, “ha un costo molto più alto per la società”. Senza queste misure di supporto, infatti, moltissime aziende sarebbero costrette a licenziare una parte dei dipendenti per l’impossibilità di mantenere un volume d’affari sufficiente a supportare tutta la propria forza lavoro. I licenziamenti si tradurrebbero, almeno in parte, in costi a carico del welfare tedesco, sotto forma di sussidi. Per questo un mercato del lavoro il più possibile sano rappresenta comunque un risparmio per lo Stato, anche a fronte di una spesa importante come quella preventivata per l’estensione della cassa integrazione.
Scettici rispetto a questa decisione del ministro Heil i rappresentanti della BDA (Deutschen Arbeitgeberverbände, ovvero l’associazione tedesca dei datori di lavoro), che si erano invece espressi a favore di una riduzione del contributo statale alla cassa integrazione. A questo proposito, il ministro ha dichiarato di essere più interessato ad accogliere le istanze delle tante aziende che hanno il polso della situazione, che hanno sofferto la crisi e che non saprebbero come pagare i dipendenti senza il supporto dello Stato.
Fonte: Redaktionsnetzwerk Deutschland