Deride Anna Frank e viene licenziato. Poliziotto tedesco fa ricorso e il tribunale gli dà torto
Nel maggio 2020 deride Anna Frank in una chat di gruppo condivisa con 25 agenti della polizia di Berlino e per questo viene licenziato. Fa quindi urgentemente ricorso presso il Tribunale Amministrativo di Berlino e un anno dopo la sua istanza viene respinta. È successo a un giovane reclute e aspirante commissario, classe 1993, che martedì si è visto rifiutare il reintegro nel posto di lavoro.
Deride Anna Frank, il tribunale di Berlino: “Inadatto al ruolo che ricopriva”
Il tribunale ha concluso che, licenziando il ricorrente, la polizia di Berlino lo ha giustamente considerato inadatto al ruolo che ricopriva. Ha sottolineato infatti come sia imprescindibile che gli agenti lavorino senza riserve per la sicurezza e l’ordine pubblico e per la protezione dell’ordinamento democratico.
Il tribunale ha inoltre aggiunto che la prevenzione e il perseguimento dei reati è uno dei compiti principali della polizia e che di conseguenza un appartenente alle forze dell’ordine che commetta violazioni è già per questa ragione oggetto di ragionevoli dubbi sulla sua idoneità personale.
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Atteggiamento incompatibile con i valori della Costituzione
Nel caso specifico, si è concluso che l’atteggiamento antisemita, inumano e discriminatorio mostrato dal ricorrente, accompagnato a una banalizzazione ignorante della storia del nazionalsocialismo e del relativo sterminio di massa degli ebrei, è incompatibile con i valori della Costituzione e dunque inaccettabile. Licenziamento valido, dunque.
L’ufficiale di polizia potrà ancora appellarsi contro la sentenza presso la Corte Amministrativa Superiore di Berlino-Brandenburgo, ma la strada sembra decisamente in salita.
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